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Economia UE, Von der Leyen arruola Draghi

La presidente della Commissione europea: "Ho chiesto a Mario Draghi di preparare un rapporto sul futuro della competitività dell'Europa"

  • 13 settembre 2023, 20:46
  • 14 settembre 2023, 19:40
L'ex premier italiano Mario Draghi e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

L'ex premier italiano Mario Draghi e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

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Di: ATS/M. Ang. 

"Ho chiesto a Mario Draghi di preparare un rapporto sul futuro della competitività dell'Europa". A metà del suo ultimo discorso sullo Stato dell'Unione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nel rush finale prima dell'Europee, si affida a Super Mario per risollevare le sorti dell'economia dell'UE.

In pochissimi erano a conoscenza della decisione della presidente. E la sua mossa, in una manciata di minuti, dall'Eurocamera rimbalza nei palazzi della politica italiana. Perché, di fatto, rimette in campo l'ex presidente del Consiglio italiano nei giorni di massima tensione tra Bruxelles e il Governo di destra guidato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Per risalire alle origini della scelta di affidarsi a Draghi bisogna partire da un contesto tutto europeo e non certo italiano. L'economia dell'UE, stretta tra le conseguenze della guerra in Ucraina, l'Inflation Act americano e lo strapotere della Cina sulle materie critiche rischia di infilarsi in un pericoloso cul-de-sac. Uno scenario che, per von der Leyen, equivarrebbe al naufragio delle sue possibilità di riconferma a capo dell'esecutivo europeo.

"Draghi è una delle migliori menti economiche europee", scandisce nel suo discorso. E la sua investitura va oltre. "L'Europa farà tutto il necessario per mantenere il suo vantaggio competitivo", sottolinea von der Leyen. Usando, in inglese, le stesse parole - "whatever it takes" - che l'allora presidente della Banca centrale europea Draghi pronunciò nel luglio 2012 salvando l'euro.

Sui contorni del mandato dell'ex premier italiano c'è ancora poca chiarezza. Di certo, a Draghi sarà chiesto un lavoro complesso. "Ci sono tre sfide - lavoro, inflazione e ambiente commerciale - che arrivano in un momento in cui chiediamo anche all'industria di guidare la transizione pulita. Dobbiamo guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi mentre lo facciamo", spiega von der Leyen.

L'ex premier, a meno di un anno dal suo addio a Palazzo Chigi, torna così ad avere un incarico ufficiale. E ciò accade alla vigilia di una manovra che, dopo gli attacchi del Governo al commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni e con la scure del deficit dietro l'angolo, si preannuncia perlomeno in salita per l'Italia.

Negli ultimi mesi Draghi aveva rotto il suo lungo silenzio. Prima, in giugno, al Mit di Boston. Poi con una lectio a Cambridge, nel Massachussets. E infine con un editoriale di pochi giorni fa sull'"Economist". In tutte e tre le occasioni aveva seguito un unico filo rosso, quello di una maggiore integrazione europea e di un bilancio centralizzato.

E chissà se il suo lavoro non si incrocerà con quello di un altro ex premier, Enrico Letta, incaricato dalla presidenza spagnola dell'UE di redigere un rapporto sul rilancio del mercato unico.

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