Almeno due rappresentanti ucraini e l'oligarca russo Roman Abramovich, che vi aveva partecipato su loro richiesta, hanno manifestato sintomi di avvelenamento dopo un incontro negoziale all'inizio di marzo. È quanto riportano alcuni media statunitensi, precisando che tutti hanno avuto "occhi rossi, desquamazione della pelle sul viso e sulle mani" ma che nel frattempo le loro condizioni sono migliorate e che la loro vita non è in pericolo. Le cause del malessere non sono state accertate.
Presunto avvelenamento per Abramovich
Telegiornale 28.03.2022, 22:00
La delegazione russa è atterrata intanto oggi, lunedì, all'aeroporto Ataturk di Istanbul, quello chiuso ai voli commerciali dal 2019 quando fu inaugurato il nuovo scalo della metropoli che martedì e mercoledì ospiterà il nuovo round negoziale con i rappresentanti ucraini. Sul tavolo ci sarà la questione della neutralità e denuclearizzazione dell'Ucraina e su questi temi da Kiev il presidente Volodymyr Zelensky ha dato segnali di apertura. Resta da discutere però anche la questione della sovranità e dell'integrità territoriale: la Crimea è de facto annessa alla Russia dal 2014 e il Donbass è il nuovo obiettivo del Cremlino nel conflitto, come esplicitato nei giorni scorsi.
La Turchia aveva già accolto il 10 marzo l'incontro fra i ministri degli esteri Lavrov e Kuleba
Quelle che si terranno dalle 10.30 locali (9.30 svizzere) nella residenza presidenziale turca, nel palazzo di Dolmabahce, si prospettano trattative difficili. Zelensky insiste per incontrare senza indugio il suo omologo Vladimir Putin. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha ribadito tuttavia che un faccia a faccia ora sarebbe "controproducente" e che prima va trovata un'intesa di massima su tutti i principali punti controversi.
Un'Ucraina neutrale?
Telegiornale 28.03.2022, 14:30
Nell'attesa dei colloqui, sul terreno i missili continuano a cadere su Mariupol - dove il sindaco fa un bilancio di almeno 5'000 morti - e i russi hanno allentato negli ultimi giorni la stretta su Kiev, di fronte a un contrattacco ucraino. L'UE, nel frattempo, torna a discutere di sanzioni. La Commissione europea ha chiesto ai Paesi membri - e il riferimento va in particolare a Cipro, Malta e Bulgaria - di mettere fine ai regimi dei "passaporti dorati" concessi a ricchi stranieri e di cui avrebbero beneficiato anche oligarchi russi e bielorussi.
L'altro tema caldo è quello del gas: il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha ribadito che Mosca si appresta ad accettare solo pagamenti in rubli. Gazprom e Banca centrale dovrebbero presentare le modalità nei prossimi giorni. I clienti occidentali si rifiutano di ottemperare. La giudicano una rottura dei contratti in essere e "una mossa disperata", non da ultimo per sostenere la moneta russa molto svalutatasi da inizio conflitto. Peskov li ha avvertiti: non forniremo gas gratuitamente, "nella situazione attuale non siamo nelle condizioni di fare beneficenza".