L'emergenza sanitaria sta colpendo il Libano su due fronti: quello dovuto alla pandemia di coronavirus e quello dovuto all'esplosione che martedì pomeriggio ha tolto la vita ad almeno 135 persone nella città di Beirut.
"Devo essere sincero, abbiamo avuto molti feriti che sono stati operati e alcuni sono morti, altri sono in terapia intensiva". È la testimonianza lasciata ai microfoni della RSI di Johnny Abdel Nour, chirurgo ortopedico al Rizk Hospital della capitale libanese.
Ma come gestire la situazione attuale? "Abbiamo un numero sufficiente di medici, ma mancano le attrezzature a causa della crisi economica", racconta il medico. Infatti nella capitale manca il materiale (nel suo caso) ortopedico, come ad esempio placche o fissatori esterni.
Casa distrutta e quattro costole rotte
Anche Nour è stato colpito dall'esplosione che ha distrutto completamente casa sua. L'impatto gli ha provocato la rottura di quattro costole. Il chirurgo quindi non potrà prendere parte alle operazioni di soccorso. "Sto curando me stesso visto che gli ospedali sono sovraffollati", conclude.
Beirut il giorno dopo, testimonianze e analisi
Telegiornale 05.08.2020, 22:00