La Corte penale internazionale ha assolto l'ex vicepresidente congolese Jean-Pierre Bemba, condannato in prima istanza a 18 anni di prigione per crimini di guerra e contro l'umanità commessi nel Centrafrica tra il 2002 e il 2003. La decisione di cancellare in appello la sentenza più severa mai emessa dal tribunale dell'Aia, istanza istituita nel 2002, ha suscitato sorpresa e sdegno.
A detta dei giudici, però, gravi errori sono stati compiuti nel precedente processo, errori che annullano le responsabilità dell'imputato. D'altro canto, l'ex politico, già uomo d'affari e poi "signore della guerra", non può essere considerato colpevole per le atrocità addebitate alla sua milizia, a maggior ragione considerando che lui non era neppure presente, essendo rimasto in patria. I suoi uomini avevano varcato il confine per sostenere il capo dello Stato locale Ange-Félix Patassé, poi comunque rovesciato dal generale François Bozizé.
AFP/dg