Alexei Navalny deve essere liberato subito e devono cessare le violenze contro i manifestanti, un migliaio quelli arrestati martedì prima e dopo la condanna del dissidente, con una durezza che il Cremlino ha definito "giustificata". È quello che ha fatto sapere Angela Merke. E anche altri esponenti del Governo tedesco hanno espresso parole di condanna per quanto sta accadendo in Russia. "Nuove sanzioni europee non sono escluse", precisa l'Esecutivo. Berlino tuttavia non sembra disposta, per fare pressione su Mosca, a mettere sul tavolo la carta del Nord Stream 2. "Il Governo non ha modificato la sua posizione", ha precisato già in serata la portavoce Martina Fietz.
Il controverso progetto di gasdotto è già molto avanzato ed è già costato oltre 6 miliardi di euro, gli interessi economici sono troppo importanti. Le pressioni sulla Germania vengono soprattutto da Parigi. Al segretario di Stato agli affari europei, Clément Beaune, è stato chiesto in un'intervista se la Francia volesse un abbandono dei lavori: "Lo abbiamo già detto", ha risposto, "avevamo già delle riserve" prima del caso Navalny. I dubbi francesi "sono legati alla sicurezza energetica dell'Europa", ha tuttavia relativizzato oggi, mercoledì, il capo della diplomazia Jean-Yves Le Drian.
Anche gli Stati Uniti sono contrari a Nord Stream 2, proprio perché renderebbe l'UE dipendente dalla Russia per il suo approvvigionamento. Sotto l'amministrazione Trump, si erano mossi concretamente per rallentare i lavori. A fine 2019 avevano imposto sanzioni alle imprese coinvolte.