"Ciò che succede in Ucraina sta cambiando l'intero XXI secolo". Lo ha detto il presidente statunitense Joe Biden che ha incontrato oggi, sabato, a Varsavia i ministri degli Esteri e della Difesa ucraini, Dmytro Kuleba e Oleksii Reznikov. Il colloquio è il primo di persona tra l'inquilino della Casa Bianca e membri del Governo ucraino dallo scoppio della guerra causata dall’invasione russa. Erano presenti anche il segretario di Stato USA Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin.
Kuleba ha affermato che Biden ha assicurato a Kiev che gli Stati Uniti "saranno con l'Ucraina sempre, fino alla vittoria" e di aver presentato nel corso dell'incontro un elenco di attrezzature militari fondamentali per l'esercito ucraino. Le personalità coinvolte hanno pure parlato dei risultati "del vertice straordinario della NATO del 24 marzo scorso a Bruxelles e l'impegno incrollabile degli Stati Uniti per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", ha rilevato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price.
Prima di raggiungere Varsavia, Joe Biden ha visitato i soldati USA a Jasionka.
Joe Biden, che in giornata ha visitato anche una base dove si trovano soldati americani in Polonia e con i quali ha mangiato una pizza, ha garantito "ulteriori sforzi per aiutare l'Ucraina a difendere il suo territorio" e per far sì che il presidente russo Vladimir Putin "risponda per la brutale aggressione da parte della Russia, comprese nuove sanzioni", stando a quanto sottolinea la Casa Bianca. Gli ha fatto eco il segretario Blinken, il quale su Twitter ha precisato che con i ministri ucraini degli Esteri e della Difesa "ci siamo impegnati a continuare a sostenere l'Ucraina a soddisfare le sue necessità umanitarie, di sicurezza ed economiche".
Fallito sbarco a Odessa e bombe su Leopoli
Sul fronte delle operazioni militari va detto che sabato truppe russe hanno cercato di arrivare a Odessa dal mare e di far sbarcare un gruppo di sabotaggio e ricognizione, che è stato però respinto. Dal canto suo Mosca di aver bombardato 117 siti militari dell’Ucraina, tra cui depositi di armi, di munizioni e di carburanti. Ma l'artiglieria di Putin, nella regione di Kiev, ha sparato ancora con l'artiglieria pesante contro insediamenti civili e ha raso al suolo almeno cinque case, ferendo diversi civili - compreso un bambino.
Nel pomeriggio, alcune forti esplosioni hanno scosso la periferia di Leopoli. Sono stati colpiti un deposito di carburanti e un'infrastruttura militare in periferia. Stando a media ucraina, ci sarebbero stati almeno cinque feriti a seguito del lancio dei missili.
Fiamme a Leopoli dopo il bombardamento di sabato pomeriggio
RSI Info 26.03.2022, 18:02
Hezbollah, su espressa richiesta di Mosca, ha dal canto suo accettato di inviare 800 combattenti in Ucraina per prendere parte alle ostilità a fianco della Federazione Russa. Ai combattenti sono stati promessi 1’500 dollari al mese. Secondo alcune fonti i rappresentanti della compagnia militare privata russa Wagner si sono incontrati con i militanti di Hezbollah. Ci sarebbe un accordo per assumerne 800 e 200 di questi saranno inviati in Bielorussia entro pochi giorni.
La Russia intanto deve incassare pure le dichiarazioni del generale polacco Waldemar Skszypczak, ex comandante delle forze di terra di Varsavia, il quale ha affermato che l'enclave di Kaliningrad è tuttora occupata da Mosca e che la Polonia dovrebbe "rivendicare i suoi diritti". L’ex alto ufficiale ha rimarcato che la regione di Kaliningrad è un territorio "sotto l'occupazione russa dal 1945" e che non è mai stato russo, ma storicamente era appartenuto alla Prussia e alla Polonia.
Leopoli, colpita sabato, potrà contare entro breve su un'ambulanza speciale. Il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, è partito infatti alla volta della metropoli occidentale dell'Ucraina con un'ambulanza donata e benedetta da Papa Francesco nei giorni scorsi. Il veicolo sarà donato alle autorità cittadine per portare soccorso alla popolazione, aumentata considerevolmente nelle passate settimane per via dei rifugiati.
Svizzera: Verdi e PLR per un boicottaggio severo
Intanto in Svizzera le formazioni politiche di sinistra come di destra mostrano compatte la volontà di veder concretizzato un concreto boicottaggio nei riguardi dei russi. Il presidente dei Verdi Balthasar Glaettli ritiene che Berna dovrebbe sfruttare la situazione legata all’invasione russa dell’Ucraina. Ai delegati riuniti nel canton Glarona ha infatti ribadito che i combustibili fossili distruggono non solo il clima, ma anche la democrazia e i diritti umani. Glaettli ha ribadito la richiesta di boicottaggio del gas russo da parte svizzera, nonché "sanzioni efficaci" contro il presidente russo Vladimir Putin e il suo entourage.
Gli ha fatto eco uno dei vicepresidenti del PLR svizzero, Andri Silberschmidt, per il quale anche il suo partito sostiene un boicottaggio del gas che arriva da Mosca. Ha poi aggiunto che secondo il PLR al presidente russo non dovrebbe andare un solo franco e che le sanzioni decise finora non hanno realmente danneggiato il leader del Cremlino, ma le cose cambierebbero se si bloccassero i pagamenti.
Biden, si conclude la tre giorni europea
Telegiornale 26.03.2022, 13:30