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Blitz anti-mafia tra Roma e Reggio Calabria

La 'ndrangheta avrebbe gestito alcuni settori, tra cui quello gastronomico, nella capitale italiana: 77 persone arrestate

  • 10 maggio 2022, 14:56
  • 20 novembre, 15:57
01:13

RG 12.30 del 10.05.22 - Il servizio di Alessandro Braga

RSI Info 10.05.2022, 14:55

  • ansa
Di: eb 

Una grossa operazione antimafia è scattata martedì mattina nel Lazio e in Calabria con l'arresto complessivo di 77 persone. Alcune di queste sono accusate dagli inquirenti italiani di far parte di una cosca di 'ndrangheta radicata a Roma e finalizzata ad acquisire la gestione e il controllo di attività economiche in svariati settori, tra cui quello ittico, quello della panificazione, della pasticceria, ma anche del ritiro delle pelli e degli olii esausti.

Le due procure antimafia di Roma e Reggio Calabria - nell'ambito di questa inchiesta denominata "Propaggine" - parlano di "gravi indizi" che dimostrerebbero la presenza dell'attività criminale non soltanto in Italia, ma in altri Paesi tra cui l'Australia, come ha spiegato il colonnello Mario Conio alla RSI. Si tratterebbe di un'organizzazione articolata (costituita da molte decine di "locali" di 'ndrangheta) con un vertice a Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria, "dove è radicata la famiglia mafiosa degli Alvaro, cui è legata la famiglia Penna", spiegano gli inquirenti.

Il gruppo agiva su tutto il territorio della capitale italiana investendo nel settore della ristorazione (locali, bar, ristoranti e supermercati) e nell'attività di riciclaggio di ingenti somme di denaro. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, cessione e detenzione di droga, estorsione e fittizia intestazione di beni. Tra le persone arrestate, c'è anche il sindaco del comune calabrese di Cosoleto, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.

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