La polizia ha identificato 12 persone, responsabili del blitz neofascista del 6 dicembre - contro la redazione romana del quotidiano Repubblica e del settimanale Espresso - durante il quale un giornalista è stato minacciato con un fumogeno incandescente.
Gli identificati sono stati perquisiti, così come la sede di un'organizzazione di estrema destra. Tra il materiale sequestrato, all'esame degli uomini dell'antiterrorismo, bandiere del partito politico greco Alba Dorata, croci celtiche, un busto di Mussolini, immagini di Hitler.
"Le inchieste sui gruppi neofascisti e la battaglia per lo Ius soli sono le 'colpe' di Repubblica: sappiamo di avergli dato fastidio - ha spiegato il direttore del quotidiano Mario Calabresi - Siamo preoccupati per il clima che c'è nel paese: questo risorgente fascismo si sente legittimato ad alzare la testa, minacciare e colpire chi fa battaglie per i diritti".
Il raid di Roma è avvenuto a pochi giorni da quello di un gruppo di skinhead a Como contro un'associazione che aiuta i migranti (Rete Como Senza Frontiere), azioni che fanno temere il ritorno di derive neofasciste e neonaziste in Italia.
ATS/M. Ang.