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Bloccati i fondi UE per l’Ucraina

Il premier ungherese Orban blocca i 50 miliardi per Kiev, complicando nell’immediato l’attività del Paese invaso che vede avviati i negoziati per l’adesione

  • 15 dicembre 2023, 07:52
  • 21 dicembre 2023, 08:05
Il premier ungherese Orban mette nei guai il presidente ucraino Zelensky

L'ungherese di Orban mette nei guai l'Ucraina di Zelensky mentre l'Europa rappresentata dallo spagnolo Sanchez è impotente

  • Keystone
Di: EnCa/AP/Reuters

L’Unione Europea non è riuscita a trovare un accordo su un pacchetto di aiuti finanziari da 50 miliardi di euro di cui l’Ucraina, anche se il gruppo ha deciso giovedì di aprire i negoziati di adesione con il Paese devastato dall’invasione russa. La situazione si fa così estremamente delicata per l’ex repubblica sovietica, confrontata con una riduzione del sostegno economico occidentale in un momento del conflitto reso ancor più difficile dalle condizioni invernali e dalla ripresa dell’offensiva di Mosca.

Il primo ministro ungherese Viktor Orban giovedì sera ha posto il veto sugli aiuti, infliggendo un altro duro colpo al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo che a inizio settimana non era riuscito a convincere i legislatori statunitensi ad approvare altri 61 miliardi di dollari per l’Ucraina, soprattutto per l’acquisto di armi americane. È infatti tornato da Washington con aiuti militari immediati per 200 milioni di dollari, il che è ben poca cosa rispetto alle attese.

A Bruxelles, dopo lo stop di Budapest ai 50 miliardi per gli ucraini, si è comunque voluto sottolineare quanto l’avvio dei colloqui di adesione sia un momento epocale e un’inversione di tendenza per un Paese in guerra, che ha faticato a trovare il sostegno per le sue aspirazioni di adesione e ha affrontato a lungo l’ostinata opposizione di Orban.

Vero è che per quanto il processo tra l’apertura dei negoziati e la definitiva adesione di Kiev possa richiedere molti anni, Zelensky ha accolto l’accordo come “una vittoria per l’Ucraina. Una vittoria per tutta l’Europa”, ricordando che “la storia è fatta da coloro che non si stancano di lottare per la libertà”. In concreto, però, i suoi compatrioti sono preoccupati dal fatto che nell’Europa tanto agognata, basta un solo leader che si mette di traverso per ostacolare qualsiasi volontà “comunitaria” degli altri Paesi membri.

Del resto, il pacchetto finanziario per Kiev non ha potuto essere approvato dopo che Orban ha posto il veto sia sul denaro extra, sia su una revisione del bilancio dell’UE, paralizzando di conseguenza qualsiasi tentativo di dialogo a sostegno di un’Ucraina che conta molto sui fondi per aiutare la sua economia danneggiata a sopravvivere nell’ormai imminente 2024.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha provato a smorzare i toni e la delusione ucraina affermando che i leader si riuniranno ancora a gennaio per cercare di superare lo stallo. Al termine del primo giorno del vertice ha infatti affermato: “Abbiamo strumenti per garantire la nostra affidabilità, gli ucraini possono contare sul nostro sostegno, in questo pacchetto, su cui c’è ampio accordo politico a 26 e ci sono 50 miliardi per l’Ucraina”. L’ex premier belga ha poi dichiarato che “l’accordo sulla revisione del bilancio UE è stato sostenuto da 26 leader ma un altro leader non lo ha fatto, torneremo dunque sulla questione all’inizio del prossimo anno e tenteremo di trovare l’unanimità”.

Infatti, Orban aveva avvertito prima del vertice che forzare una decisione sulle questioni ucraine avrebbe potuto distruggere l’unità dell’UE. D’altronde le decisioni sull’allargamento dell’UE e sulla revisione del suo bilancio a lungo termine, che contiene i 50 miliardi di euro di aiuti al governo di Kiev, devono essere prese all’unanimità da tutti i 27 Paesi membri, Ungheria compresa, ed è su questo che il premier di Budapest fa affidamento.

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Telegiornale 14.12.2023, 20:00

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