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Boris, uno, nessuno, centomila

Johnson sarà il nuovo premier britannico, un tory atipico che ha fatto dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea la sua ragione politica

  • 23 luglio 2019, 15:13
  • 22 novembre, 21:37
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Premier Boris

RSI/Lorenzo Amuso 23.07.2019, 15:14

  • ©Keystone

Boris Johnson ha ottenuto oltre 92'000 voti fra gli aderenti al partito, quasi esattamente il doppio dello sfidante Jeremy Hunt, ed è il nuovo leader del conservatori britannici. Il risultato è stato annunciato martedì poco dopo le 13.00. Mercoledì succederà a Theresa May anche quale primo ministro del Regno Unito, ricevendo nel pomeriggio le chiavi di Downing Street dopo una visita alla regina Elisabetta II, dalla quale riceverà l'incarico di formare il nuovo Governo.

Nel suo primo intervento dopo la proclamazione della vittoria, il 55enne ha promesso di unire il paese, ridargli energia e condurlo verso il progresso, confermando anche l'obiettivo di riuscire ad attuare la Brexit entro la data prevista oggi, ovvero il 31 ottobre. Per bocca del negoziatore Michel Barnier, l'UE si è subita detta pronta a "lavorare insieme in modo costruttivo" per arrivare a un'uscita ordinata dall'Unione Europea.

Ma chi è il nuovo premier?

Un clown travestito da politico. Il nuovo Churchill. Un bugiardo seriale, mosso da un egotismo titanico. L’unico deputato che supera, per celebrità, qualsiasi star della tv. In sintesi, “Boris è Boris”. Per esaltarne le qualità comunicative, ma anche per giustificarne le ricorrenti gaffe. Unico nel suo genere, diverso da qualsiasi altro Premier del passato.

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RG 18.30 del 23.07.19 - Il ritratto di Boris Johnson di Chiara Savi

RSI Info 23.07.2019, 20:37

Boris Johnson è un Tory atipico, liberista in economia, contro le ingerenze statali, ma profondamente liberale nei diritti civili (è a favore dei matrimoni gay). Per due mandati sindaco di Londra, ex ministro degli esteri nel governo May, Johnson è figlio dell’alta borghesia bohémien britannica. Scuole esclusive (Eton e Oxford), è nato e cresciuto tra l’élite britannica, che coltiva l’eccentricità come valore identitario. “La serietà tocca a chi deve poi mettere in ordine”, recita l’adagio. Colto, provocatorio, insolente, soprattutto profondamente divisivo. A colpi di battute, contraddizioni e false promesse è salito sul palco più prestigioso della politica britannica. Soggiogata con una risata.

Lorenzo Amuso

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