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Brexit, frenata dal 2018

Londra corregge le previsioni di crescita e resta prudente con le spese

  • 8 marzo 2017, 16:56
  • 23 novembre, 06:31
Hammond con il suo red box, la cassetta che i ministri britannici usano per portare i documenti

Hammond con il suo red box, la cassetta che i ministri britannici usano per portare i documenti

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Le autorità britanniche hanno corretto al rialzo le previsioni congiunturali per l'anno in corso, ma ridotto quelle per fino al 2020. Il prodotto interno lordo crescerà nel 2017 non dell'1,4% ma del 2% come nel 2016. Nei prossimi tre anni, invece, rispettivamente dell'1,6% invece dell'1,7% nel 2018 e dell'1,7% nel 2019 e 2020 (le stime precedenti erano del 2,1%).

Le previsioni catastrofiche formulate prima del voto sulla Brexit, la cui concretizzazione sarà negoziata a partire dalla fine di marzo se Londra manterrà la promessa di attivare per quella data l'articolo 50, non si sono per ora materializzate. Il vigoroso consumo interno che sta sostenendo l'economia da qualche mese dà però qualche segnale di rallentamento, complice il crollo della sterlina che fa rincarare i prodotti di importazione e quindi aumenta l'inflazione.

Nel presentare le grandi linee del budget oggi, mercoledì, il cancelliere dello scacchiere Phil Hammond non ha quindi abbandonato il rigore che lo contraddistingue e ha allargato solo in minima misura i cordoni della borsa. Lo Stato mira a contenere il deficit al di sotto del 2% del PIL entro il 2020.

pon/ATS

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