Duro colpo per il governo conservatore britannico di Theresa May: il ministro per la Brexit, David Davis, elemento chiave della compagine, ha fatto annunciare nella notte su lunedì le sue dimissioni dall'incarico in polemica con la svolta verso un negoziato più soft con l'UE strappata in questi giorni dalla premier.
Davis, esponente di punta della corrente Tory euroscettica, ha deciso, dopo qualche giorno di riflessione, di non poter evidentemente accettare la nuova strategia più 'conciliante' nei confronti di Bruxelles che May aveva imposto al consiglio dei ministri solo venerdì scorso.
Le dimissioni del ministro, in attesa dell'ufficializzazione di Downing Street e della nomina di un sostituto, sono state confermate dalla BBC e da tutti i media del Regno Unito. Davis, 69 anni, finora responsabile per il governo britannico dei negoziati sul divorzio con l'UE, aveva sottoscritto venerdì il compromesso proposto da Theresa May per cercare di sbloccare le trattative con Bruxelles: compromesso sgradito ai 'brexiteers' ultrà del suo stesso partito, considerato da qualcuno alla stregua di un 'tradimento' del risultato del referendum del 2016 e improntato a un'apertura sull'ipotesi di creazione di un'area di libero scambio post Brexit, con regole comuni, almeno per i beni industriali e per l'agricoltura, oltre che alla definizione di nuove intese doganali con l'UE.
ATS/ANSA/Swing