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COP28, “passi in avanti, ma non basta”

Massimo Tavoni, direttore dell’Istituto europeo per l’economia e l’ambiente con sede a Milano: “Storico è l’accordo di Parigi, questo non è un accordo storico”

  • 14 dicembre 2023, 05:57
  • 14 dicembre 2023, 12:15
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COP28, cosa cambierà

Telegiornale 13.12.2023, 20:00

Di: TG/RSI Info 

“Dalle aspettative mi sembra si siano fatti passi avanti rispetto alla situazione di qualche giorno fa. Ma certo, non definirei questo documento storico. Storico è l’accordo di Parigi, questo non è un accordo storico”.

Così, sentito dalla RSI, Massimo Tavoni, direttore dell’Istituto europeo per l’economia e l’ambiente con sede a Milano, commenta il documento approvato mercoledì 13 dicembre alla COP28 di Dubai. L’accordo non è storico, spiega Tavoni, perché la vera svolta saranno le azioni concrete dei singoli Stati. Gli accordi internazionali possono solo indicare una via, e non va sopravvalutata nemmeno la promessa di transizione dai combustibili fossili.

Spiega Tavoni: va ricordato “che questi combustibili volgono un ruolo importante per la sicurezza energetica nella fase di transizione. Dall’altro lato si va verso il phased out, però in modo graduale e ordinato, vale a dire in modo non troppo drastico”.

In parallelo, invece, l’aspetto positivo è l’impegno a triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030. Spiega Tavoni: “Su questo sono ottimista, perché le energie rinnovabili sono al momento estremamente competitive, addirittura hanno costi che in alcune applicazioni sono più basse dei combustibili fossili, anzi in molte applicazioni ormai. Quindi triplicare la capacità delle rinnovabili è fattibile”.

Sullo sfondo resta la situazione attuale, molto critica in tema di emissioni. Esigere che chi ha inquinato paghi rimane molto complesso. “L’accordo nota con toni molto forti che l’offerta di creare un fondo da 100 miliardi di dollari annuali per la mitigazione dei Paesi ricchi in realtà non è stata ancora ad oggi raggiunta”.

Piccoli passi, insomma. L’aspetto positivo è che vanno almeno nella direzione giusta: “L’Europa ha un piano molto ambizioso – conclude Tavoni -. Gli Stati Uniti hanno un sistema di politica e di sussidi estremamente ambizioso e molto incentivante sulle fonti alternative. Bisogna portare dentro Paesi come la Cina, che rimangono troppo legati al carbone. Tutto ciò, insieme al progresso tecnologico, sta muovendo le cose già ad oggi in modo molto importante”.

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Telegiornale 13.12.2023, 20:00

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