Numerose squadre a terra e in acqua hanno lavorato febbrilmente domenica per limitare i danni ambientali causati da una delle più grandi fuoriuscite di petrolio nella recente storia della California, causata da una sospetta perdita in un oleodotto sottomarino che ha inquinato le sabbie della celebre spiaggia di Huntington Beach e potrebbe tenere chiusi i litorali per settimane.
Sulla superficie dell’oceano si è provveduto a dispiegare le barriere che servono per limitare l’espansione della macchia d’idrocarburi, mentre i sommozzatori hanno cercato di determinare dove e perché si sia verificata la perdita.
Volontari e specialisti hanno invece tentato di aiutare gli animali marini insudiciati dal petrolio ed evitare che la fuoriuscita danneggi le vicine paludi, più sensibili. Si stima che circa 580'000 litri di greggio siano finiti nelle acque al largo della contea di Orange durante il weekend. Il sindaco di Huntington Beach ha affermato che le spiagge della comunità soprannominata "Surf City" potrebbero rimanere chiuse per settimane o addirittura mesi.
Gli equipaggi guidati dagli skimmer schierati dalla Guardia Costiera hanno posato oltre 1'100 metri di barriere galleggianti note come "booms" per cercare di impedire che più petrolio penetri in aree tra cui Talbert Marsh, una riserva naturale in una zona paludosa di dieci ettari.