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Candidati pro Macron tallonati dalla sinistra

Elezioni legislative francesi: i rappresentanti della coalizione presidenziale si impongono all'estero in 8 circoscrizioni su 11 ma restano dubbi sulla composizione del Parlamento

  • 6 giugno 2022, 13:03
  • 20 novembre, 15:46
00:24

Notiziario delle 10.00 del 06.06.2022

RSI Info 06.06.2022, 12:34

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Di: Agenzie/ludoC 

L'attuale maggioranza parlamentare punta a mantenere l’assetto dell’Assemblea nazionale così da garantire un solido sostegno al presidente, appena rieletto, Emmanuel Macron; la coalizione di sinistra NUPES (Nuova unione popolare economia e sociale) punta invece a trasformare la chiamata alle urne in un “terzo turno” dopo che il candidato alle presidenziali de “La France Insoumise” – Jean-Luc Mélenchon – ha mancato per un soffio il ballottaggio del 24 aprile. Erano anni che in Francia gli animi non si scaldavano tanto per le elezioni legislative, delle quali il primo turno è fissato domenica 12 giugno, mentre il secondo il 19, una settimana dopo.

La campagna è più che mai lanciata ma alcune prime, parziali, indicazioni, arrivano già dai francesi all’estero che hanno votato già ieri, domenica, per il primo turno. I candidati che sostengono il presidente sono arrivati in testa in 8 circoscrizioni su 11. Sono tutti però tallonati dai rappresentanti del fronte di sinistra.

Sostenitore di Macron in testa anche in Svizzera

La maggioranza di governo è arrivata in testa nella maggior parte delle circoscrizioni, compresa la sesta, relativa a Svizzera e Liechtenstein. Qui, il deputato uscente Joachim Son-Forget, eletto nelle file de La République en Marche! del presidente prima di essere escluso a causa degli ammiccamenti con l’estrema destra, è stato eliminato a vantaggio di Marc Ferracci, economista molto vicino a Emmanuel Macron.

Testimone di nozze di Macron

Ferracci ha ottenuto il 36% dei suffragi e dovrà vedersela con la candidata della NUPES Magali Mangin. Quarantaquattro anni, è stato testimone di nozze di Macron; i suoi legami con la Confederazione sono però deboli e per questo in molti, durante la campagna, lo hanno accusato di essere stato “paracadutato” nella sesta circoscrizione.

Contrariamente alle previsioni, questo scrutinio ha visto un'affluenza del 19,1%, più elevata rispetto al 2017, contro ogni aspettativa.

Permangono i dubbi sulla composizione del Parlamento

Maggioranza macronista nettamente in testa anche negli Stati Uniti, dove il candidato uscente Roland Lescure ha battuto lo sfidante di sinistra con il 35,88% dei voti. Duello serrato nell'8/a circoscrizione, che comprende l'Italia, e dove il candidato centrista, Meyer Habib, ha ottenuto il 28,85% dei suffragi ma al ballottaggio dovrà vedersela con la ex capo di gabinetto del ministro della Salute, Olivier Véran, Deborah Abisror-de Lieme, che rappresenta la maggioranza di governo ed ha ottenuto il 27,77%, appena 170 voti in meno.

Da segnalare invece la disfatta di Manuel Valls: l’ex premier socialista - ora vicino al presidente - si candidava nella circoscrizione che comprende Spagna, Portogallo, Monaco e Andorra; Valls si presentava contro un candidato della NUPES, ed è stato superato sia dall'avversario sia dal deputato uscente, anche lui della maggioranza governativa ma "dissidente", in quanto non esplicitamente indicato dalla coalizione “Ensemble!”.

Globalmente, anche se incoraggianti, i risultati non sgomberano il campo dai dubbi che inquietano il campo della maggioranza, che teme di non ottenere la maggioranza assoluta domenica prossima e nel ballottaggio del 19 giugno.

Maggioranza relativa, ma non assoluta

Secondo diversi istituti di sondaggio, la maggioranza "Ensemble!" conquisterebbe una maggioranza relativa ma non supererebbe quota 289 seggi, necessaria per la maggioranza assoluta. La NUPES di Jean-Luc Mélenchon - composta da La France Insoumise, Partito socialista, Verdi e Partito comunista - potrebbe ottenere fra i 170 e i 205 seggi, davanti alla destra dei Républicains (35-55) e al Rassemblement National di Marine Le Pen (20-50). Per il momento non è confortata da nessun sondaggio l'ambizione di Mélenchon di ottenere la maggioranza assoluta con la coalizione di sinistra, per essere così nominato primo ministro da Macron.

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