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Candidati repubblicani "uniti" solo contro Biden

Il primo comizio dei conservatori che puntano alla Casa Bianca non ha vincitori, mentre l'assente Trump si fa intervistare sui social

  • 24 agosto 2023, 08:20
  • 15 settembre 2023, 08:51
I candidati repubblicani alla Casa Bianca nel primo comizio televisivo; manca Donald Trump

I candidati repubblicani alla Casa Bianca nel primo comizio televisivo; manca Donald Trump

  • Keystone
Di: ATS/AP/EnCa

L'unica cosa su cui sono stati d'accordo è il fallimento di Joe Biden. Per il resto gli otto candidati presidenziali repubblicani qualificatisi per il primo dibattito tv su Fox News si sono attaccati su tutto, dall'Ucraina all'aborto e al clima, ma soprattutto sull'assente Donald Trump, il cui tentativo di boicottare il confronto è naufragato in una scontata intervista compiacente con l'amico Tucker Carlson su X (l'ex Twitter).

Dal duello di Milwaukee non esce tuttavia un vero vincitore. Il governatore della Florida Ron Desantis, principale rivale dell’ex inquilino della Casa Bianca, sembra aver perso l'occasione per emergere dal gruppo e risalire nei sondaggi: troppo studiato, poco empatico, scarso carisma. Ha insistito sul declino del Paese e promesso di "rimandare Joe Biden nel suo scantinato" ma la sua proposta non è andata al di là del controverso "modello Florida".

Pur nel suo stile austero, Mike Pence ha invece messo a segno qualche punto ed è quello che ha parlato di più. Come quando ha incassato il sostegno dei rivali per aver difeso la costituzione opponendosi alla richiesta di Trump di non certificare la vittoria di Biden. O quando ha messo a posto il giovane e rampante imprenditore biotech di origini indiane Vivek Ramaswamy, un novello Trump anti-establishment che sta scalando i sondaggi e che ha scaldato la platea col suo populismo, attaccando tutti e venendo ricambiato con la stessa moneta: "Non è tempo di esordienti e di apprendistato", lo ha liquidato Pence.

"Non ne posso più di questo tizio che sembra ChatGtp", ha rincarato la dose l'ex governatore Chris Christie, che ha sfoderato tutta la sua retorica tagliente cavandosela abbastanza bene e proponendosi come l'unico che ha battuto (nel suo stato) un democratico in carica. Promossa anche l'esperta ex governatrice del South Carolina Nikki Haley, l'unica a chiedere di non "demonizzare" l'aborto e a sottolineare il plus femminile: "Se vuoi che di una cosa si parli chiedi ad un uomo, sei vuoi che una cosa sia fatta chiedi a una donna", ha detto citando Margaret Thatcher.

Tim Scott, unico senatore afroamericano repubblicano, l'aspirante "Obama conservatore", non ha fatto scivolate ma non ha neppure bucato, rilanciando il suo solito messaggio ottimistico e la sua storia che incarna l'American dream.

Nessun riscontro è giunto dall'oscuro governatore del North Dakota Doug Burgum, mentre l'ex governatore moderato dell'Arkansas Asa Hutchinson si è distinto per i suoi attacchi aperti a Trump, insieme a Christie: i due, entrambi ex procuratori, sono stati gli unici a dire che non lo sosterranno se diventerà il 'nominee', per il suo comportamento eversivo. Gli altri lo hanno risparmiato, con critiche più velate. Sull'Ucraina gran parte dei candidati è rimasta a favore degli aiuti, tranne Ramaswamy, fortemente criticato da Pence e Haley. Più evasivo DeSantis, che ha chiesto un maggior impegno europeo.

Notiziario 08.30 del 24-08-2023

RSI Mondo 24.08.2023, 08:15

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