Donald Trump è stato incriminato anche per l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Pesanti le accuse mosse nei suoi confronti del procuratore speciale Jack Smith: "cospirazione per frodare gli Stati Uniti", "ostruzione di giustizia", "cospirazione per ostacolare un procedimento" e "cospirazione contro i diritti". Nonostante la sconfitta, l'ex presidente era determinato a restare al potere, piano che ha attuato con gli strumenti dell'inganno, della disonestà e diffondendo bugie, si legge nelle 45 pagine del dossier della procura.
Ma questa nuova incriminazione non sembra per il momento scalfire Trump, che ha paragonato l'attuale amministrazione alla Germania nazista e all'ex Unione Sovietica. Inoltre, il tycoon resta saldamente in testa nei sondaggi fra gli avversari repubblicani ed è testa a testa con Biden.
Abbiamo chiesto a Mario Del Pero, storico degli Stati Uniti a SciencesPo di Parigi, che cosa rischia Donald Trump concretamente dopo questa nuova incriminazione e quali saranno le ripercussioni sulle presidenziali del 2024:
“Trump sarà processato e rischia di essere condannato, da condannato potrebbe candidarsi alle presidenziali e da eletto presidente potrebbe forse concedersi la grazia. Sono scenari futuribili e quasi surreali questi, che però ci danno un po’ la cifra dello stato di estrema difficoltà in cui si trova la democrazia statunitense e anche di quanto Trump abbia contribuito a simboleggiare questo stato di difficoltà della democrazia ed aggravarlo”.
Perché nonostante la severità delle accuse per l'assalto al Congresso, Trump rischia di sfuggire al carcere?
“Questa delle quattro indagini - e delle tre indagini che hanno portato a un'incriminazione - è quella più delicata, più seria, più importante e complessa, perché i reati che gli si imputano sono reati gravissimi: quello di aver attentato in ultimo alla democrazia degli Stati Uniti, dell’aver cercato di promuovere un disegno eversivo, un vero e proprio colpo di Stato. È chiaro che queste accuse sono più complesse da dimostrare rispetto al fatto accertato che non ha restituito documenti segreti che doveva restituire o che ha pagato illegalmente una ex pornostar per comprare il silenzio. Sono reati molto gravi che potrebbero portare a una condanna di diversi anni e decine di anni in carcere. Però, ripeto, entriamo in un terreno sconosciuto e ignoto. Mai un ex presidente, per giunta candidato presidenziale, si è trovato in una situazione simile. La democrazia statunitense si trova di fronte una situazione che non ha precedenti, rispetto alla quale forse anche impreparata”.
La nuova incriminazione per Trump arriva in seguito al lavoro svolto dal procuratore speciale Jack Smith. Un personaggio particolare e nominato dal procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland per indagare sui reati federali. Che ruolo può giocare?
“Io credo che avesse un doppio ruolo. Da un lato quello della sua estrema competenza, preparazione che si è manifestata in due atti di accusa, quello sui documenti segreti e oggi quello sul post voto estremamente minuti, circostanziati, dettagliati. Difatti, nelle interviste successive alla prima decisione di incriminare Trump, Smith ha costantemente detto al pubblico “Leggete le accuse prima di pronunciarvi, prima di prendere parte”. Quindi c'era la competenza dell'uomo e c'era anche la necessità di dare legittimità a queste indagini di fronte a un'opinione pubblica polarizzata e divisa, con una quasi metà del Paese che crede che questi siano inchieste partigiane, di parte, politicamente ispirate, mirate ad affondare Trump".
Nonostante questa situazione, Trump resta nettamente favorito nei sondaggi rispetto agli avversari repubblicani ed è testa a testa con il presidente Biden. Quali le ripercussioni sulle presidenziali del 2024?
“Allora, l'impressione molto forte è che queste indagini abbiano rafforzato paradossalmente Trump alle primarie repubblicane, perché hanno consolidato, alimentato una narrazione molto vittimista e cospirativa a cui la base trumpiana crede. È nettamente in testa secondo i sondaggi. Poi ovviamente tutto può accadere nelle primarie repubblicane. Se dovesse essere il candidato presidenziale, è possibile che queste indagini invece lo danneggino in prospettiva presidenziale, perché passerà comunque lunghe giornate, settimane nelle aule dei tribunali. E le accuse, i misfatti di cui viene accusato saranno costantemente sotto i riflettori e potrebbero indurre un pezzo minoritario ma decisivo di elettorato americano, quello indipendente, moderato, a schierarsi dalla parte di Biden”.
Nuova incriminazione per Trump
Telegiornale 02.08.2023, 20:00