Il procuratore speciale Jack Smith ha presentato tre nuove capi di accusa contro Donald Trump per i documenti riservati rinvenuti nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida. Il più pesante riguarda il tentativo di far sparire un video di sorveglianza affinché non finisse nelle mani del gran giurì, l’organo che deve approvare un’incriminazione sulle base delle prove raccolte dagli inquirenti.
Mentre l'attenzione è tutta sull'inchiesta sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio e la possibile terza incriminazione dell'ex presidente statunitense, le nuove accuse arrivano a sorpresa e, secondo gli esperti, sembrano essere in grado di indebolire ulteriormente la posizione di Trump.
L'ex presidente è accusato di aver cercato di "alterare, distruggere o nascondere prove", di aver cercato "di indurre altre persone a farlo" e di aver mostrato un documento altamente riservato ad alcuni ospiti del suo club di golf di Bedminster, New Jersey, hanno comunicato giovedì gli inquirenti.
“Caccia alle streghe”
L’ex inquilino della Casa Bianca respinge per parte sua le accuse. “Questo non è altro che il tentativo disperato della criminale famiglia di Biden e del loro Dipartimento di Giustizia di tormentare il presidente Trump e coloro che lo circondano", ha affermato il portavoce di Trump Steven Cheung. "Lo squilibrato Jack Smith sa di non avere alcun caso e sta cercando ogni strada per salvare un'illegale caccia alla streghe e trovare un altro che possa correre contro Joe Biden", ha aggiunto Cheung.
Nelle 60 pagine supplementari all'incriminazione per le carte a Mar-a-Lago, Smith ha accusato Trump di essere stato in possesso di un documento di guerra altamente classificato e di averlo condiviso, dopo l'uscita dalla Casa Bianca, con persone che non avevano le necessarie autorizzazioni per accedervi.
Le nuove accuse potrebbero far slittare il processo per le carte segrete fissato in maggio sul quale pesano le incognite di possibili altre incriminazioni di Trump per il 6 gennaio e per le interferenze sulle elezioni.