Si è ulteriormente aggravato nelle ultime ore il numero dei morti, ora sono 18, provocati dai disordini scoppiati in tutto il Perù dopo l'arresto del presidente della Repubblica Padro Castillo. Solo durante il settimo giorno di proteste e scioperi, e il primo dell'introduzione dello stato di emergenza, scrive un quotidiano di Lima, sono stati segnalati nove morti nelle regioni di Apurímac, Arequipa, La Libertad e Ayacucho, frutto di scontri fra manifestanti e membri della polizia nazionale,
Questo aggravamento della conflittualità, aggiunge il giornale, ha spinto il Governo a decretare il coprifuoco in 15 province del Paese per almeno cinque giorni.
Intanto giovedì sera si è appreso che Pedro Castillo rimarrà in carcere per 18 mesi. Lo ha deciso il Tribunale per le indagini preliminari, che ha accolto la richiesta della Procura generale peruviana. Castillo è accusato di ribellione e tentato di colpo di Stato.
Dopo aver ascoltato gli interventi dell'accusa e della difesa, il giudice Juan Carlos Checkley Soria ha letto per quasi due ore gli argomenti a sostegno della sua decisione di accettare nei confronti di Castillo la richiesta della Procura di una custodia cautelare di 18 mesi. Il magistrato, riferisce il giornale La Republica, ha precisato che l'ex capo dello Stato dovrà restare in carcere fino al 6 giugno 2024, decisione contro cui, immediatamente, la difesa di Castillo ha annunciato ricorso.
Perù scosso dalle proteste
Telegiornale 12.12.2022, 13:30