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Centrali nucleari? Non sono a prova di guerra

I rischi: se restano senza elettricità si surriscaldano le scorie radioattive e le coperture in cemento armato non resistono alle bombe. L'intervista all'ingegnere nucleare

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Chernobyl scollegata. Pericoli?

SEIDISERA 10.03.2022, 19:35

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Di: SEIDISERA 

Nel conflitto in Ucraina gli impianti nucleari sono pedine importanti. La centrale nucleare di Chernobyl - la prima a essere conquistata dalle forze russe - si ritrova da quasi due giorni scollegata dalla rete elettrica. Così ora monta la preoccupazione riguardo al fatto che queste interruzioni di elettricità possano creare pericoli. La RSI ha intervistato sulla questione Ezio Puppin, ingegnere nucleare e professore al Politecnico di Milano.

"È una condizione che crea pericolo maggiormente nelle centrali attive. In una come Chernobyl è importante che ci sia l'elettricità, soprattutto perché si sono accumulate grandi quantità di materiale radioattivo, prodotto dal funzionamento delle centrali, le cosidette scorie nucleari. Queste ultime producono calore, semplicemente stando lì e quindi vanno continuamente raffreddate, difatti sono immerse in grandi piscine d'acqua. Acqua che, però, deve circolare attraverso delle pompe. Se non c'è la corrente le pompe non funzionano, l'acqua non circola e il tutto si surriscalda".

I generatori diesel hanno fornito l'elettricità necessaria in queste ore; l'AIEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, non si è detta preoccupata. In fondo anche i russi, che hanno occupato Chernobyl, ma anche la più importante e potente centrale nucleare di Zaporizhzhia, non hanno interesse a creare problemi...

"Visto che ci sono dentro loro in questo momento, non credo abbiano realmente intenzione di spingere le cose fino al punto in cui cominciano a prodursi danni e rilasci di radioattività. Probabilmente si tratta di un'altra arma, un altro strumento di pressione che loro esercitano".

Chernobyl è stata scollegata. Uno scenario dello stesso tipo a Zaporizhzhia sarebbe più preoccupante?

"Sì, perché nel caso di una centrale in funzione non si tratta di raffreddare solo le scorie radioattive accumulate, ma si tratta anche di mantenere costantemente raffreddati anche i reattori. E quando questo viene meno, alla lunga si rischia di fare la fine di altri incidenti analoghi. Non credo che i russi abbiano interesse a produrre incidenti nucleari che, come sappiamo, producono brutti effetti anche a grande distanza, quindi anche nella stessa Russia. Inoltre quelle centrali nucleari sono risorse che costituirebbero un bottino di guerra ricchissimo per i russi stessi".

Che cosa dire, invece, di una progettazione di una centrale nucleare? C'è una certa garanzia di tenuta in caso di colpi di artiglieria o bombardamenti?

"Nel corso della storia sono stati costruiti edifici pensando che sarebbero stati in grado di resistere a qualunque cosa... dopo, però, è sempre stato inventato qualcosa in grado di distruggere quegli edifici. Le centrali nucleari sono edifici dove ci sono alcuni metri di cemento armato che, con le bombe che sono state progettate per penetrare bunker molto più spessi di quelli, se una qualunque potenza militare decidesse di bombardare e di distruggere una centrale nucleare non avrebbe nessuna difficoltà a farlo".

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