Prima la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, poi l’uccisione di un agente a Montrouge e infine, la presa di ostaggi finita nel sangue al supermercato di prodotti kosher Hyper Cacher: era il 7 gennaio 2015 quando i fratelli Kouachi, Said e Cherif, e Amédy Coulibaly presero in scacco Parigi con i loro attacchi terroristici. Pesante il bilancio dei morti: 11 tra i giornalisti della rivista e quattro nel negozio di alimentari. Fu l’inizio per l’intera Francia, e non solo, di un lungo periodo di terrore legato all’estremismo islamico.
RG 07.00 del 2 settembre 2020 Il servizio di Alessandro Grandesso
RSI Info 02.09.2020, 09:21
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L'Hyper Cacher
Ora, a distanza di oltre cinque anni, si apre il processo a 14 persone, accusate a livelli diversi di sostegno logistico ai tre autori, uccisi a loro volta durante gli interventi dai corpi armati speciali francesi. L’intero dibattimento, che durerà circa due mesi e mezzo alla presenza di cinque giudici, sarà filmato. La Corte di Assise ascolterà 144 testimoni e 14 periti per determinare il ruolo degli imputati. Non saranno presenti, ma giudicati in contumacia, la compagna di Coulibaly e i fratelli Belhoucine, fuggiti in Siria subito dopo gli attentati.
I giorni dopo l'attentato, la copertina della rivista
La rivista Charlie Hebdo ieri, martedì, alla vigilia del processo ha deciso di ripubblicare le controverse vignette satiriche dedicate a Maometto. Allo sberleffo, sempre politicamente scorretto, alla dissacrazione talvolta blasfema, ha detto la redazione, non rinunceremo mai.
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