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Che cos’è un rave party

Le cosiddette feste illegali sono un fenomeno nato negli anni Ottanta in spazi industriali in disuso; si ascolta musica ad alto volume il cui effetto è amplificato da droghe sintetiche

  • 28 novembre 2022, 18:53
  • 24 giugno 2023, 02:04
Musica a tutto volume

Musica a tutto volume

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Di: AlesS

I rave party o free party sono delle manifestazioni musicali autogestite e gratuite che nascono alla fine degli anni Ottanta. La parola rave prende la sua radice dall’inglese “to rave”, ossia parlare con entusiasmo. Non è facile determinare quale sia stato il primo evento del genere nella storia, c’è chi afferma che le sue radici affondano in alcuni ambienti statunitensi di musica sperimentale ed elettronica negli anni Ottanta. I primi rave vengono organizzati in fabbriche abbandonate e in zone discoste e isolate, come avviene ancora oggi. Il genere giunge da oltre Oceano in Gran Bretagna per poi estendersi in altri Paesi europei. Tra i raduni entrati negli annali, si può ricordare quello svoltosi il 25 giugno 1989 sulla pista di atterraggio a White Waltham, in Inghilterra, dove in 12'000 si diedero appuntamento, facendo credere che erano in corso delle riprese per un video musicale di Michael Jackson.

Spazi industriali occupati

In origine il fatto di occupare per esempio spazi industriali in disuso aveva una valenza anche politica. I giovani sceglievano questi luoghi per esprimere le loro posizioni anticapitalistiche e vicino all’anarchia. Occupare spazi lasciati abbandonati significava anche dar loro una nuova vita, una vita artistica composta da musica e divertimento. Oggi, questa valenza è andata un po’scemando.

L’illegalità

Uno degli aspetti principali di questi raduni è che sono aperti a tutti a prescindere dal proprio ceto sociale. Non viene richiesto un codice di abbigliamento o un biglietto di entrata. Altro aspetto quasi imprescindibile è quello dell’illegalità. Sono eventi espressamente fuori dal sistema ma che richiedono ad ogni modo una vera e propria organizzazione che passa da dove si terrà la festa, comunicata solitamente attraverso canali social, come Telegram, all’impianto che serve a produrre la musica a tutto volume. Negli ultimi anni, le crew, gli organizzatori, si sono impegnati a ripulire i luoghi alla fine dei party, che possono durare anche giorni.

Musica

Nella cultura rave la musica ha un ruolo centrale, tanto centrale che non è così importante chi sia l’artista a proporla. In passato, soprattutto, non vi era interesse a sapere chi creava o mixava la musica. Il genere più amato è quello tekno, da non confondere con la techno che tecnicamente ha BPM più bassi (beat che ci sono in un minuto di musica) e che fa quell’effetto “tum-tum”. Si associa la tekno principalmente alla musica Hardcore: l’andatura è veloce, supera i 150 BPM, e ha un ritmo ripetitivo, ossessivo e martellante. Esistono poi dei sottogeneri come la Psy-trance o la Goa-trance. Per creare l’atmosfera, vengono usati nei grandi eventi, veri e propri muri di casse dalla potenza di decine e decine di Kilowatt, alimentate da generatori. Davanti a queste casse, le persone si mettono a ballare.

Ecstasy

Ecstasy

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… e droga

Da quando esistono i rave, si parla di consumo di stupefacenti, in particolare di MDMA o Ecstasy. Viene assunta sotto forma di pastiglie colorate con disegnini o cristalli che vengono sciolti in liquidi. Uno degli effetti ricercati da questo tipo di droga è la sensazione di euforia e felicità, di instancabilità che ben si addice al genere di musica, e di empatia. Ci sono però effetti anche negativi per la salute: dall’irrequietezza al panico, alla disidratazione all’insufficienza renale acuta. La disidratazione può essere molto pericolosa, siccome può indurre la persona a bere molto e subire un’intossicazione acuta di acqua, come avvenne nel 1995 alla giovane britannica Leah Betts che si trovò a bere sette litri d’acqua nel giro di un’ora e mezza. Morì in ospedale. Tra le altre droghe che vengono consumate durante questi raduni, figura la ketamina, che in ambito medico-veterinario viene usata per l’induzione e il mantenimento dell’anestesia. In massicce dosi può diventare un allucinogeno.

Il caso italiano

In Italia il tema dei rave party è entrato prepotentemente nell’agenda politica del nuovo Governo a guida Giorgia Meloni, dopo una festa non autorizzata che si è svolta in un capannone in disuso a Modena alla fine di ottobre. Dopo due notti di festa, l’area è stata sgomberata pacificamente, senza nessun tipo di incidente. Dopo questo episodio, l’Esecutivo ha deciso per una stretta ai party illegali (con più di 50 persone in spazi pubblici o privati) che prevede dai tre ai sei anni carcere e una multa salata, dai mille ai 10'000 euro a chi li organizza o promuove.

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