Non si è ancora trovata una soluzione per i 150 migranti bloccati da 4 giorni sulla nave Diciotti, al porto di Catania. Da Bruxelles, venerdì, è giunta una fumata nera. Per ora prevale la politica del “chiudiamo i porti” voluta dal ministro dell’interno Matteo Salvini. Una politica che ha spinto l’Organizzazione Internazionale dei Migranti (OIM) a spiegare che il numero di persone arrivate in Europa via mare è diminuito drasticamente quest’anno.
Secondo i dati dell’OIM infatti: dal primo gennaio 2018 al 24 agosto sono 65.576 gli arrivi sulle coste europee.Nel 2017 invece furono oltre 120'000, nello stesso periodo. Oltre 1'500 le persone morte o disperse fino ad ora nel Mediterraneo. In Italia gli arrivi sono stati 19'358, cinque volte in meno rispetto al 2017. In Spagna invece sono arrivati 27'000 migranti: tre volte di più del 2017.
Nonostante queste cifre il nuovo Governo gialloverde ha finora impedito in cinque occasioni lo sbarco di migranti in Italia. Il 17 giugno all’Aquarius viene bloccato l'approdo. L'imbarcazione attracca poi in Spagna, grazie all'apertura del governo di Madrid. Un’operazione costata 200'000 euro all’UE. Poco dopo tocca a due navi olandesi ricevere il no dall’Italia.
Infine, arriviamo alla storia di questi giorni. La Diciotti, resta ferma al porto di Catania, ma per la nave della guardia costiera è la seconda volta in cui viene impedito uno sbarco di migranti. Già il 12 luglio scorso, 67 persone salvate in mare sono bloccate al porto di Trapani. A sbloccare la situazione - quella volta – era stato il presidente della repubblica Sergio Mattarella, dopo un tira e molla con il governo.
Per ora invece i 150 migranti bloccati a Catania rimangono sempre bloccati sulla nave.
Mattia Pacella