Se le vendite di alcolici in gran parte del mondo occidentale sono aumentate con l'arrivo della quarantena legata all'emergenza coronavirus, lo stesso non si può dire per il Messico, che oltre ad aver bloccato la produzione di birra, ritenuta attività non essenziale, ha imposto la "Ley seca", che vieta la vendita e il consumo di alcol. A farne le spese dunque, sia in fase produttiva sia di consumo, anche la birra omonima del virus, la Corona.
La legge secca non è applicata in maniera uniforme: ogni Stato ha deciso se e come imporla, determinando orari e giorni di divieto di vendita. La conseguenza di questa direttiva volta a evitare feste e violenze? Aumento dei prezzi e del commercio illegale, ma anche di proteste, intossicazioni, arresti e persino decessi.