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Colloqui su Gaza a Doha: “Inizio promettente”

Il giudizio degli USA sulle prime fasi dei negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi - Le discussioni, cui partecipa Israele ma non Hamas, potrebbero durare sino a venerdì

  • 15 agosto, 17:47
  • 15 agosto, 22:05
A Tel Aviv giovedì la protesta delle famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas.jpg

A Tel Aviv giovedì la protesta delle famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Reuters/RSI Info

Sono iniziati giovedì a Doha, attorno alle 14.00 (ora svizzera), i colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Nella capitale del Qatar, Paese promotore dei negoziati con Egitto e Stati Uniti, è presente una delegazione di Israele, mentre Hamas non partecipa ma ha canali aperti con i mediatori.

Al momento si sa che le discussioni probabilmente si protrarranno sino a domani. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, che ha parlato anche di un “inizio promettente”. Per il portavoce statunitense “siamo a un punto in cui il quadro dell’accordo è generalmente accettato e le lacune che devono essere colmate sono nella sua attuazione”.

Gaza, il giorno delle trattative a Doha

Telegiornale 15.08.2024, 12:30

In un’intervista alla CNN, Kirby ha esortato tutte le parti a partecipare ai colloqui per il cessate il fuoco per far sì che un accordo venga attuato, invitando Israele e il movimento islamista Hamas, al potere nella Striscia, a scendere a compromessi e affermando che è ancora possibile fare progressi nei prossimi giorni.

Kirby ha anche affermato che informazioni in possesso degli USA mostrano che l’Iran non ha abbandonato la sua minaccia di attaccare Israele, anche potenzialmente tramite alleati. Gli Stati Uniti stanno osservando attentamente la situazione e sono preparati, ha proseguito, anche se “si spera che non si arrivi a tanto”.

Hamas: 40’000 morti nella Striscia

Il round negoziale è ripreso nel giorno in cui il bilancio delle vittime palestinesi della guerra, che dura da 10 mesi, ha superato la soglia di 40’000 morti, secondo le autorità sanitarie di Gaza che hanno riferito anche di 40 nuove vittime nelle ultime 24 ore.

La stessa Hamas, che non partecipa direttamente ai colloqui di Doha, accusa Israele di aver aggiunto nuove richieste a una precedente proposta che aveva il sostegno degli Stati Uniti e del mondo e che Hamas aveva accettato in linea di principio. “Intraprendere nuovi negoziati consente a Israele di imporre nuove condizioni e di utilizzarli per compiere altri massacri”, ha detto alla vigilia il funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri. “Hamas - ha aggiunto - è impegnata a rispettare la proposta presentata il 2 luglio”. L’assenza ai colloqui non comprometterebbe le possibilità di progressi, poiché il suo capo negoziatore Khalil al-Hayya risiede a Doha e il gruppo ha canali aperti con Egitto e Qatar.

Cessate il fuoco a Gaza, le trattative proseguono

Telegiornale 15.08.2024, 20:00

La richiesta israeliana: 33 ostaggi liberi

Da parte israeliana si è saputo che il premier Benjamin Netanyahu non intende transigere sulla liberazione di 33 ostaggi vivi nella prima fase dell’accordo e non 18 e 15 corpi, come riferivano alcune voci. La delegazione giunta in Qatar comprende i capi del Mossad, David Barnea, e dello Shin Bet, Ronen Bar, e il responsabile dei rapiti e dei soldati dispersi dell’IDF Nitzan Alon. 

Pressioni per un’intesa giungono anche dall’ex ministro della Difesa israeliano Benny Gantz, uscito dal gabinetto di guerra nei mesi scorsi ed ora all’opposizione, il quale ha accusato Netanyahu: “All’inizio temevi di prendere la decisione di entrare a Gaza, poi hai avuto paura di spostare le truppe verso il nord e per mesi hai esitato nel perseguire una soluzione per la liberazione degli ostaggi, sempre preoccupato per il destino della coalizione. Ora per una volta, abbi coraggio” e fai l’accordo.

Mahmoud Abbas: “Andrò a Gaza. Vittoria o martirio”

“Andrò a Gaza. Anche se mi costerà la vita”. Parlando giovedì davanti al Parlamento turco, e accompagnato dalla standing ovation dei deputati, il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha annunciato di voler “visitare” la Striscia dove non si reca dal 2007.

Mahmoud Abbas ha parlato davanti al Parlamento turco.jpg

Mahmoud Abbas ha parlato davanti al Parlamento turco

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“Ho deciso di andare con altri leader palestinesi fratelli”, ha dichiarato il leader di Fatah. “La nostra vita non vale più di quella di un bambino. Vittoria o martirio”, ha insistito, dicendo anche che è sua intenzione recarsi in seguito “a Gerusalemme, la nostra capitale eterna”. “Gaza ci appartiene e non accetteremo alcuna proposta volta a dividerla”, ha avvertito Abbas che risiede a Ramallah, in Cisgiordania, ed è arrivato in Turchia mercoledì su invito delle autorità turche. Più complicato sarà invece raggiungere Gaza, dal momento che i confini della Striscia sono blindati dall’inizio della guerra e nessuno, a parte alcuni operatori umanitari, è potuto entrare.

Negoziati di Doha, l'analisi di Francesca Caferri

Telegiornale 15.08.2024, 20:00

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