Gustavo Petro è stato eletto presidente della Colombia. Con la vittoria al ballottaggio del senatore e leader della coalizione "Pacto Historico", è la prima volta che la sinistra sale ai vertici del potere nel Paese sudamericano. Tra le promesse fatte durante la campagna elettorale c’era anche quella di implementare una nuova strategia nella lotta al narcotraffico, uno dei principali mali che affligge la Colombia. Su questo aspetto, la RSI ha interpellato Enzo Nussio, ricercatore al Center for Security Studies dell'ETH di Zurigo:
“La Colombia è il primo produttore di cocaina, da qui arriva fino al 70% di quella in circolazione in tutto il mondo. Negli ultimi anni, inoltre, ha incrementato la produzione. Questo è successo soprattutto dal 2014, quando le autorità hanno provato a dare incentivi per convertire le colture di coca”.
Una politica poi abbandonata perché non funzionava. Ora Petro propone una nuova strategia che si basa sulla legalizzazione della cannabis per indurre i contadini a produrre questa sostanza invece della coca. Cosa ne pensa?
“Mi sembra una buona idea, ma non penso che avrà un impatto molto grande nel mercato della coca. Sul mercato della coca ci vogliono delle politiche differenti, perché produrre marijuana non farà abbassare la domanda di cocaina nel nord del mondo. Quindi ci vogliono altre politiche che possano in qualche fare da complemento a quanto proposto con la cannabis. Il traffico di droga è resiliente, non cambierà solamente con il nuovo piano del Governo che si focalizza sulla marijuana. Ma penso che questo piano avrà più influenza sul mercato della droga in Colombia, e sosterrà i contadini e li spingerà a produrre prodotti che non sono illegali”.
Gustavo Petro è il primo presidente di sinistra della Colombia.