Non si ferma, in Colombia, la violenza scatenata da quattro giorni a questa parte da parte dei narcotrafficanti del Clan del Golfo come rappresaglia per l'estradizione in USA del loro leader, il boss Dairo Antonio Úsuga David, alias "Otoniel". La più grande organizzazione criminale del Paese si è resa responsabile di attacchi e abusi contro la popolazione inerme e ha bloccato la circolazione di mezzi e persone. Decine i veicoli bruciati; chiusi negozi e scuole nei centri del nord e nord-ovest.
Il rapporto delle forze dell'ordine evidenzia che Antioquia, Bolívar, Magdalena, Chocó, Córdoba e Sucre sono i dipartimenti più colpiti. Il quotidiano "El Espectador" riferisce che l'azione di forza degli uomini di Otoniel ha avuto l'effetto di isolare almeno 74 comunità, che ora vivono nel terrore per le azioni terroristiche messe in atto dalle "Autodefensas Gaitanistas de Colombia" (AGC), nome politico del Clan del Golfo.
I mafiosi del cartello sono 1'700
Otoniel, il 50enne leader del clan del Golfo, è stato estradato mercoledì da Bogotà a New York, dove è accusato di traffico di cocaina. Le accuse includono la gestione di un'impresa criminale tra giugno 2003 e ottobre 2021 (la data del suo arresto) e la cospirazione internazionale per produrre e distribuire cocaina con l'intento di esportarla illegalmente negli Stati Uniti.
Otoniel si è dichiarato non colpevole giovedì in una Corte federale di New York. La prossima udienza è prevista per il 2 giugno. Se sarà giudicato colpevole rischia l'ergastolo.
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Info notte 09.05.2022, 23:15