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Concordia, verso la sentenza

Giudici in camera di consiglio; Schettino rischia fino a 26 anni

  • 11 febbraio 2015, 14:01
  • 7 giugno 2023, 04:47
Schettino oggi in aula

Schettino oggi in aula

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“Quel giorno sono morto anch’io. La mia testa è stata offerta con la convinzione errata di salvare interessi economici”: lo ha detto oggi, mercoledì, Francesco Schettino, al termine del processo che lo vede accusato del naufragio della nave da crociera Costa Concordia, avvenuto 3 anni fa di fronte all’Isola del Giglio e che provocò 32 morti.

L’accusa aveva chiesto 26 anni di carcere e l’arresto in aula per pericolo di fuga; la difesa da parte sua ha dichiarato in mattinata che è Schettino “la peggior vittima” del dibattimento, lui che “da quasi tre anni ha subito di tutto (…) ed è stato mortificato, dileggiato, offeso, ingiuriato e perseguitato da stampa e forze dell’ordine”. Nel corso dell’arringa finale, l’avvocato Domenico Pepe ha altresì affermato che la Procura ha “esibito i muscoli” e messo insieme una quantità di dati difficilmente interpretabili.

Dopo le dichiarazioni spontanee di Schettino - che mentre parlava dinnanzi alla Corte si è messo a piangere (“non volevo tutto questo”) – i giudici del tribunale di Grosseto si sono riuniti in camera di consiglio. La sentenza è attesa per stasera o domani.

ANSA/ludoC

Le dichiarazioni in aula di Francesco Schettino

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