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Concorrenza: Apple, Facebook e Meta nel mirino dell’UE

Appoggiandosi alle nuove regole in vigore da marzo, la Commissione apre un’inchiesta sui tre colossi statunitensi, che abuserebbero della loro posizione dominante

  • 25 marzo, 19:15
  • 25 marzo, 19:18
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Bruxelles ha varato nuove norme in marzo

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Di: AFP/pon 

La Commissione europea ha lanciato lunedì della procedure contro Apple, Alphabet (la casa madre di Google) e Meta (che controlla Facebook e Instagram) per presunte infrazioni alle norme sulla concorrenza. Si tratta di una prima nel quadro definito dalle nuove regole che l’UE si è data per gestire e proteggere i mercati digitali, così che non soffochino le start-up.

Da mesi Bruxelles dialoga con i tre colossi statunitensi affinché si mettano in linea con le norme in vigore da inizio marzo, dopo anni trascorsi ad inseguire i loro abusi di posizione dominante senza disporre dell’arsenale legislativo per poterli contrastare efficacemente. “Possiamo già osservare dei cambiamenti, ma non siamo sicuri che i cambiamenti proposti da Apple, Alphabet e Meta rispettino i loro obblighi”, ha commentato il commissario europeo competente, Thierry Breton.

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Il commissario europeo Thierry Breton

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Le questioni sollevate dall’inchiesta sono già note da tempo, la Commissione spera di poter presentare conclusioni nel giro di 12 mesi. Nel caso di Alphabet, si tratta dello sfruttamento del quasi-monopolio di Google come motore di ricerca per avvantaggiare i propri servizi di comparazione dei prezzi ai danni della concorrenza, in particolare per quanto riguarda alberghi, biglietti aerei e beni di consumo venduti online. Google era già stata condannata per questo a un’ammenda di 2,4 miliardi di euro nel 2017.

La stessa Alphabet ma anche Apple sono prese di mira inoltre per le restrizioni imposte nei loro negozi, Google Play e App Store, ostacoli che complicano il lavoro a chi sviluppa applicazioni, che fatica a comunicare liberamente, a promuovere le sue offerte e a concludere contratti diretti con l’utilizzatore finale. Per questo dossier Apple si è vista infliggere a inizio marzo una multa di 1,8 miliardi di euro, conseguenza di una denuncia presentata da Spotify nel giugno 2020. E giovedì scorso è finita nel mirino anche del Governo statunitense.

Meta, colosso dei social, infine, non rispetterebbe la regola che obbliga a domandare il consenso degli utenti per usare i loro dati incrociati provenienti da servizi diversi al fine di creare un profilo per le offerte pubblicitarie. Il modello “paga” o “acconsenti” che è stato elaborato per Facebook e Instagram non è ritenuto soddisfacente.

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SEIDISERA del 25.03.2024 - UE indaga sui colossi online il commento di Marzio

RSI Info 25.03.2024, 19:15

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