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L’UE contro X sulla disinformazione

L’ex Twitter “è la piattaforma con il maggior rapporto di post con cattiva informazione o disinformazione”, ha denunciato la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova

  • 26 settembre 2023, 23:05
  • 26 settembre 2023, 23:05
Molti dicono di aver notato un aumento di account falsi, troll e incitamento all'odio sulla piattaforma

Molti dicono di aver notato un aumento di account falsi, troll e incitamento all'odio sulla piattaforma

L’UE lancia un allarme sulla disinformazione online, con il rischio di ingerenze russe nelle elezioni, e un avvertimento a X. L’ex Twitter “è la piattaforma con il maggior rapporto di post con cattiva informazione o disinformazione”. Ad affermarlo è stata la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, che rivolta a Elon Musk ha detto: “Non sei esonerato dagli obblighi, saremo attenti a quello che fai”.

Il contesto è quello della prima pubblicazione semestrale dei rapporti delle grandi piattaforme online sull’applicazione del codice di autodisciplina contro la disinformazione, sottoscritto a giugno 2022. Dati da cui emerge un quadro preoccupante per la vicina Penisola, dato che l’Italia risulta prima nella diffusione di fake news sui social. Con l’arrivo, un anno fa, del patron della Tesla al comando, a maggio Twitter-X ha abbandonato il Codice di condotta UE.

Lotta contro la propaganda

Presentando le analisi delle grandi piattaforme, per il resto Jourova ha messo in guardia dalla disinformazione, “uno dei rischi maggiori per lo spazio informativo democratico europeo, compreso quello legato alla guerra della Russia in Ucraina e alle elezioni”. E in vista del voto europeo “tutti gli attori devono fare la loro parte nella lotta alla disinformazione online e alle interferenze straniere”, ha detto, chiedendo l’impegno delle Big Tech. Dai report è emerso ad esempio che Google nella prima metà del 2023 ha impedito che oltre 31 milioni di euro di pubblicità andassero agli attori della disinformazione. E solo rispetto all’invasione russa in Ucraina, Google ha riferito che Youtube ha chiuso 411 canali e dieci blog coinvolti in operazioni di influenza coordinate e collegate all’Internet Research Agency (Ira), macchina per la propaganda dello Stato russo.

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