"Un eventuale Governo PD-5Stelle ha nelle poltrone e nel nemico Salvini l’unico collante", lo ha affermato mercoledì il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, che con tutto il centrodestra è tornato a chiedere elezioni anticipate.
È partito, quindi, tra le polemiche il tentativo per il Conte-bis con Mattarella che ha convocato il premier uscente al Quirinale. Gli affiderà, giovedì, l'incarico di formare un Governo in base all'intesa politica certificata nelle consultazioni da 5Stelle e PD.
Sul futuro di un Esecutivo giallorosso si è espresso ai microfoni della RSI l’editorialista Stefano Folli. "Certamente resta fuori uno schieramento che sembra essere, ad oggi, maggioritario nel paese", ha spiegato. "In secondo luogo è l’espressione della determinazione a restare in carica fino al 2022 quando si dovrà eleggere il Presidente della Repubblica. Questo non è di scarsa rilevanza per il sistema italiano ed è una forte spinta ad andare avanti fino almeno a quella data".
RG 8.00 del 29.08.2019 - L'intervista a Stefano Folli
RSI Info 29.08.2019, 10:29
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I nodi ora riguardano, più che il programma, i ruoli e il consenso interno, a cominciare dall'incarico da affidare a Luigi Di Maio e dal voto sulla piattaforma Rousseau. Il grande interrogativo che permane è sulla eventuale durata di questo Esecutivo: "Dal punto vista della logica non avrebbe mai dovuto nascere perché esiste una distanza siderale tra i due partiti ma dal punto di vista dell’interesse c’è un forte legame. Dal punto di vista pratico, però, occorrerà capire come verranno superate le frizioni interne ai due partiti".
"Questa è una maggioranza che rappresenterà il Sud dove democratici e pentastellati hanno maggior la maggioranza dei seggi, ma il Nord resta a maggioranza leghista" – ha affermato Folli – "E su questa partita si potrà determinare il successo o meno di questo Governo e della sua durata".