Si chiama Eureka ed un'operazione su scala europea, quella portata a segno dalle polizie di vari Paesi oggi, mercoledì, contro capi e affiliati della 'ndrangheta. A coordinarla, Europol e Eurojust, ossia l'agenzia dell'UE preposta alla collaborazione giudiziaria fra gli Stati membri.
Tonnellate di cocaina dal Sudamerica
Numerose persone nel mirino degli inquirenti. Segnatamente in Germania, dove l'organizzazione mafiosa è in particolare sospettata di riciclare denaro proveniente dal traffico di stupefacenti. Più di 100 perquisizioni e quasi una trentina di arresti sono stati così effettuati in vari Land tedeschi. Joachim Herrmann, ministro degli interni della Baviera, ha parlato di un "sensibile colpo inferto alla 'ndrangheta". Stando a quanto riportato da più media tedeschi, le indagini si focalizzano su cosche criminali della località calabrese di San Luca. Queste avrebbero portato in Europa, su navi container, grandi quantità di cocaina da Colombia, Brasile ed Ecuador. E per riciclarla, gli indagati avrebbero investito in attività commerciali, soprattutto in ristoranti, bar e pizzerie.
Svizzera non coinvolta
Ma le forze dell'ordine sono entrate in azione anche in Belgio, Francia, Portogallo, Spagna e Italia. Per quanto riguarda la Svizzera il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), interpellato dalla RSI, ha dichiarato di essere al corrente dell'operazione, ma di non esservi coinvolto. Nella vicina Penisola l'operazione, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e diretta in particolare contro le cosche della Locride, è sfociata in 108 arresti e anche nel sequestro di 3 tonnellate di cocaina. Interventi di polizia sono stati effettuati anche a Roma, Milano, Bologna, Pescara, Salerno, Vicenza e Cagliari. E sugli indagati gravano ora accuse che vanno dal traffico di stupefacenti fino a quello di armi, anche da guerra.
'Ndrangheta, maxi operazione tra Germania e Italia
Telegiornale 03.05.2023, 12:30
In Belgio gli arresti che hanno fatto seguito ai blitz sono stati 13. Sette di essi sono stati eseguiti con mandato emesso dall'Italia, con la richiesta di estradizione. E anche qui, come riferito dal magistrato Antoon Schotsaert, sussistono elementi per ritenere che le persone ora in manette fossero legate al traffico di droga fra Sudamerica ed Europa. "Le quantità in arrivo fanno ragionevolmente pensare che il mercato finale" della cocaina "non fosse solo il Belgio", ha sottolineato in una conferenza stampa.