Dal 1. al 12 agosto la Corea del Sud ospita il più grande campo internazionale di scout del mondo: il World Scout Jamboree, che ha riunito sotto la sua egida più di 40'000 esploratori provenienti da tutti gli angoli del globo. Anche la Svizzera ha inviato la sua delegazione, mandando 1'400 giovani a Saemangeum, nella Contea di Buan.
Appena quattro giorni dopo l'inizio, l'evento si è già impresso nel cuore dei partecipanti. "Per uno scout poter venire al Jamboree è davvero l'esperienza della vita". Così ha esordito Chiara Caligari, caporeparto di uno dei due gruppi ticinesi presenti al campo. "Volare dall'altro capo del mondo ed essere veramente indipendenti nel conoscere ragazzi che condividono la stessa passione ma che hanno provenienze culturali completamente diverse" è qualcosa di inestimabile.
Le giornate sono impegnative, ma "i ragazzi sono davvero entusiasti e alla fine sono contenti e arricchiti da un sacco di esperienze". Domani, domenica, ad esempio, gli spetterà il "Cultural Exchange Day", un appuntamento particolarmente atteso dalla delegazione ticinese. "Ogni nazione avrà la possibilità di cucinare delle specialità tipiche del proprio paese", spiega Caligari e ridendo rivela: "Noi presenteremo i rösti con la Rivella".
Nelle ultime ore il Jamboree ha fatto discutere per le temperature torride che hanno accolto le diverse delegazioni. La penisola coreana sta infatti attraversando un'ondata di caldo umido, con l'asticella di mercurio che oscilla tra i 35 e i 38 gradi. Gli svizzeri però supportano bene il clima. "Ci è sicuramente stato d'aiuto arrivare prima e ambientarci" - racconta la caporeparto - "perché una volta arrivati al campo, questo forte caldo per noi era diventato normalità".
Il gruppo ha inoltre messo in atto alcune misure per fronteggiare il caldo, modificando i propri ritmi e badando a una buona idratazione.