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Cosa c’è dietro la rimozione dei ministri cinesi

Finora sono quattro i membri del governo dimissionati: Li Shangfu (Difesa), Qin Gang (Esteri), Liu Kun (Finanze), Wang Zhigang (Scienza e Tecnologia), ma non si tratta di semplici “purghe”

  • 25 ottobre 2023, 06:34
  • 25 ottobre 2023, 07:32
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RG 07.00 del 25.10.2023 La corrispondenza di Lorenzo Lamperti

RSI Info 25.10.2023, 07:32

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Di: Lorenzo Lamperti 

Qualcosa si muove nel sistema di potere della Cina. Il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del Popolo ha comunicato la rimozione del ministro della Difesa Li Shangfu. Nel giro di tre mesi è il secondo ministro rimosso dopo l’ex titolare degli Esteri Qin Gang. Tolta a entrambi anche la carica di consigliere di Stato, un gradino superiore nella gerarchia politica cinese. Li perde inoltre il posto alla Commissione militare centrale.

Come già accaduto a fine luglio per Qin, non sono state fornite spiegazioni, ma le modalità della scelta sembrano confermare le indiscrezioni secondo cui Li sarebbe indagato per corruzione in una vicenda legata al precedente ruolo di responsabile delle forniture militari. In quella posizione ha acquistato aerei da combattimento e sistemi missilistici dalla Russia, finendo sotto sanzioni degli Stati Uniti nel 2018. Proprio la mancata cancellazione delle sanzioni è stata utilizzata da Pechino per giustificare il rifiuto al pieno riavvio del dialogo in materia di difesa. La vicenda sarebbe più ampia e collegata al recente siluramento dei vertici delle forze missilistiche dell’esercito. Per Qin si è invece parlato di una presunta relazione extraconiugale con una giornalista televisiva mentre era ambasciatore a Washington.

Non si tratta di semplici purghe: entrambi erano considerati “fedelissimi” del presidente Xi Jinping. Al posto di Qin è tornato già da tempo da Wang Yi, in partenza per gli Stati Uniti dove preparerà il più che probabile incontro tra Xi e Joe Biden di novembre a San Francisco. Li resta invece per ora senza successore. Circola il nome di Liu Zhenli, uno dei generali con esperienza di combattimento sul campo, maturata nella guerra sino-vietnamita.

Sostituiti anche il ministro delle Finanze, Liu Kun, e quello della Scienza e Tecnologia, Wang Zhigang. In questo caso si tratta di scelte politiche preannunciate. Entrambi erano stati confermati durante le “due sessioni” (il massimo appuntamento legislativo annuale) dello scorso marzo, in attesa dell’approvazione della riorganizzazione dell’apparato governativo.

Wang è stato sostituito da Yin Hejun, vicepresidente dell’Accademia delle Scienze ed esponente della categoria dei tecnocrati tanto cara a Xi. Al posto di Liu opera invece già da qualche settimana Lan Foan, ex governatore dello Shanxi e primo ministro delle Finanze in quattro decenni a venire promosso senza essere stato prima viceministro. La sua esperienza a livello locale viene però considerata cruciale: una delle principali urgenze del Partito comunista è evitare l’ampliamento del contagio dalla crisi immobiliare alle indebitate casse provinciali.

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Notiziario delle 16:00 del 24.10.2023

Notiziario 24.10.2023, 16:30

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