Crimea, cargo russo affondato da un missile ucraino

Nel porto di Kavkaz, vicino alla Crimea, una nave russa carica di carburante è stata colpita giovedì da un missile, provocando un’esplosione e il suo affondamento. Secondo fonti russe, a bordo del traghetto si trovavano cinque membri dell’equipaggio, la cui sorte rimane incerta. Le autorità russe hanno prontamente reagito, definendo l’accaduto “un altro attacco terroristico” da parte di Kiev, mentre il ponte di Crimea, nelle vicinanze, è stato temporaneamente chiuso per precauzione.

L’attacco rappresenta un chiaro esempio della crescente capacità delle forze ucraine di colpire obiettivi strategici all’interno del territorio russo, utilizzando droni e missili. La situazione è resa ancora più tesa dalle recenti dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin, il quale ha accusato le forze ucraine di tentare di colpire anche la centrale nucleare di Kursk.

Nel frattempo, in un’operazione militare separata, l’aviazione ucraina ha dichiarato di aver utilizzato una bomba GBU-39 di fabbricazione statunitense per colpire un posto di comando di plotone russo nella regione di Kursk. La fornitura di queste armi ha sollevato preoccupazioni tra i Paesi della NATO, timorosi che tali operazioni possano provocare ritorsioni da parte della Russia, rischiando di estendere ulteriormente il conflitto.

Con l’Ucraina che si prepara a celebrare il 33esimo anniversario della sua indipendenza il 24 agosto, aumentano i timori di nuovi bombardamenti russi in risposta a queste offensive. Le ambasciate statunitense e cinese a Kiev hanno già avvertito i loro cittadini di prepararsi a eventuali allarmi aerei, indicando un periodo di particolare rischio nei prossimi giorni.