Il capo del Partito comunista cubano, Raùl Castro, ha riaffermato martedì, in occasione del 60° anniversario della Rivoluzione guidata da suo fratello Fidel, la "continuità" del socialismo nell'isola caraibica nonostante il "duro confronto" con gli Stati Uniti e "l'accerchiamento dell'Impero" nei confronti delle sinistre latinoamericane.
In un discorso di oltre un'ora nel cimitero dove è sepolto il "lider maximo" a Santiago de Cuba (900 chilometri dall’Avana), Raùl Castro ha garantito che "non abbiamo ormai più paura. Non ci intimidiscono il linguaggio della forza e le minacce", ha proseguito, annunciando che sull’isola sono già in corso i preparativi "in vista degli scenari peggiori".
Raùl Castro ha celebrato i sessant'anni della rivoluzione nel cimitero dove riposa suo fratello Fidel
Castro in merito ha fatto allusione a varie circostanze, come "i colpi di Stato e le interruzioni delle democrazie parlamentari e giudiziarie" appoggiate da Washington in Honduras, Paraguay e Brasile.
Cuba, 60 anni di rivoluzione
Telegiornale 02.01.2019, 13:30