Più di 300 case sono state allagate nella città russa di Orenburg dopo che il fiume Ural è salito di mezzo metro oltre il suo punto di rottura, hanno dichiarato mercoledì i funzionari, mentre il rapido scioglimento delle nevi dei Monti Urali ha innescato la peggiore inondazione degli ultimi decenni.
Il diluvio di acqua di scioglimento ha travolto vaste aree dei Monti Urali, della Siberia occidentale e delle zone del Kazakhstan vicine a fiumi come l’Ural e il Tobol, richiedendo l’ordine di evacuazione di oltre 100’000 persone entro la fine di mercoledì.
Le autorità hanno dichiarato che la situazione era pericolosa a Orenburg, dove il livello dell’acqua del fiume Ural, il terzo più lungo d’Europa, era salito di 50 centimetri all’inizio di mercoledì, poche ore dopo aver raggiunto il livello critico di 9,3 metri alla sera di martedì. “La notte è stata agitata”, ha dichiarato il primo vicesindaco di Orenburg, Alexei Kudinov. Gli idrologi dicono che il peggio deve ancora venire per Orenburg, una città di circa 550’000 abitanti.
L’acqua del fiume Ural, che attraversa la Russia e il Kazakhstan e sfocia nel Caspio, potrebbe salire di altri 70 cm entro giovedì. Lo scorso fine settimana il fiume ha sfondato l’argine di una diga nella città di Orsk, nella regione di Orenburg, di cui Orenburg è il centro amministrativo.
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Telegiornale 10.04.2024, 12:30
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