"L'ONU per me è una grande delusione". È quanto sostiene l'ex procuratrice capo del Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia, la ticinese Carla Del Ponte, che non manca di criticare anche l'attuale Ministero pubblico della Confederazione (MPC) Michael Lauber.
"Sarebbe in grado di dirmi cosa fa l'attuale MPC? No? Appunto, non esiste", ha detto la 71enne ticinese in un'intervista pubblicata dalla "NZZ am Sonntag". Non si sa cosa stia facendo, ma "il Procuratore generale deve agire con trasparenza ed essere in grado di accettare critiche".
A livello internazionale, durante il suo lavoro nella commissione d'inchiesta sulla Siria, la ticinese ha capito che all'ONU "si parla tanto e ci sono troppi funzionari, veramente troppi. Solo alcuni lavorano davvero". Per questo le Nazioni unite andrebbero riorganizzate. Anche guardando alla giustizia internazionale Del Ponte stila un bilancio negativo, ma "dobbiamo comunque continuare a credere che un tribunale internazionale indipendente possa fare giustizia".
Del Ponte, dopo un'apparizione il prossimo cinque dicembre ad Aarau per la presentazione del suo libro "In nome delle vittime", si ritirerà dalla vita pubblica. "A fine anno scomparirò. È tutto, anche se nessuno ci crede", ha concluso.