Il leader curdo Selahattin Demirtas ha lanciato mercoledì la sfida al presidente turco Recep Tayyip Erdogan nella campagna per le elezioni presidenziali anticipate del 24 giugno. Tuttavia, Demirtas non potrà fare comizi in piazza, apparizioni in televisione o interviste ai media poiché è recluso in una cella del carcere di massima sicurezza di Edirne, dove è detenuto da un anno e mezzo con accuse di “terrorismo” per un presunto sostegno al PKK, che lui ha sempre negato.
Fu proprio correndo alle scorse presidenziali che “l'Obama curdo” iniziò a scuotere il quadro politico della Turchia, sfiorando il 10% dei consensi e lanciando il suo HDP verso lo storico ingresso in Parlamento del 2015. Ora il politico, di professione avvocato, ci riprova.
Arrestato con l'eliminazione dell'immunità parlamentare, il 45enne attivo pure per i diritti umani non ha mai smesso di denunciare l'autoritarismo di Erdogan, respingendo come politiche le accuse che gli sono state mosse dai magistrati. La candidatura sarà annunciata ufficialmente venerdì.
ATS/Reuters/AFP/EnCa