Il messaggio Je suis Charlie Coulibaly - postato su Facebook dopo le stragi di Parigi - è costato al controverso umorista francese Dieudonné una condanna a due mesi di detenzione sospesi con la condizionale per apologia di atti terroristici.
I giudici del Tribunale correzionale l’hanno riconosciuto colpevole infliggendogli una nuova condanna che va ad aggiungersi alle sette precedenti per ingiuria o provocazione antisemita.
Domani, giovedì, il Tribunale emetterà la sua sentenza in un altro procedimento aperto contro Dieudonné. È accusato di provocazione all’odio raziale e ingiuria per le parole riservate al giornalista di France Inter Patrick Cohen e quelle contenute nel suo spettacolo Le Mur. A inizio anno era stato vietato in diverse città francesi. Il 4 marzo ne è stata vietata la commercializzazione del DVD.
Diem/ATS