Il vertice NATO chiusosi in queste ore a Bruxelles ha visto i capi di Stato e di Governo dell’Alleanza atlantica evidenziare bilanci decisamente positivi delle trattative, anche se non sono di fatto mancati i disaccordi.
Ne è un esempio l’affermazione del presidente francese Emmanuel Macron, che in mattinata si è detto di essere in disaccordo con l’inquilino della Casa Bianca, per il quale che la Germania è “controllata” dalla Russia sull'energia. Trump ha replicato ai giornalisti dicendo che “con Macron ha una straordinaria relazione” e di augurarsi che “alla fine tutto vada per il verso giusto”.
Sempre Trump, dopo aver bacchettato Berlino pure sulla quota annua versata alla NATO inferiore al dovuto (2% del PIL) mentre l’organizzazione deve farsi carico di difenderla da Mosca con cui stringe affari nel settore energetico, ha ricordato che il presidente russo Vladimir Putin, con cui si incontrerà a Helsinki il 16 luglio, “non è un nemico ma un concorrente” e che se lui lo volesse Washington potrebbe dire addio all’Alleanza, ma non è più necessario dopo i 33 miliardi in più” che saranno versati dagli alleati.
Angela Merkel ha dal canto suo dichiarato che durante gli incontri “le discussioni erano molto serie”, ma è sempre stato indiscutibile il riconoscimento di tutti nella NATO” e la disponibilità a versare un contributo maggiore. La cancelliera tedesca ha detto che il presidente americano aveva chiesto una partecipazione economica maggiore ai costi dell’organizzazione – il 4% del PIL – ma “per quanto mi riguarda ho fatto presente che la Germania è già su questa strada”.
Enrico Campioni