In Donbass, come noto, si stanno concentrando ormai da giorni gli sforzi militari russi con pesanti attacchi in tutta la regione. La RSI ha raggiunto via Skype il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Ha 36 anni ed è il responsabile dell’amministrazione militare locale.
Qual è la situazione sul terreno?
“A Kramatorsk il nemico sta cercando di avvicinarsi il più possibile alla città e alla linea da dove può usare l’artiglieria per colpire il centro abitato. E poi i russi fanno ricorso anche ai raid aerei per bombardarci. I civili continuano a lasciare la città e da parte nostra stiamo provvedendo a metterne in salvo il maggior numero possibile”.
I russi stanno comunque avanzando. Il governatore di Luhansk dice che il 95% del suo territorio è sotto controllo delle truppe di Mosca. E nella sua provincia?
Dal 2014 - e prima dell’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio - circa un terzo della regione di Donetsk era occupata dai russi. Adesso, posso confermare che i russi controllano un po’ più della metà del nostro territorio, dove ci sono pesanti combattimenti.
Il presidente Zelensky dice che le armi non bastano. Lei è il governatore di una delle regioni maggiormente sotto attacco. Si sente abbandonato dall’Occidente?
Mi rivolgo ai nostri partner occidentali: non perdete altro tempo. Dateci tutto quello che abbiamo elencato e quello di cui abbiamo bisogno. Ve lo abbiamo chiesto più volte.
L’Occidente vi fornisce armi. Ma c’è anche chi inizia a ritenere che forse sia necessario un compromesso. Cosa risponde a chi suggerisce che per fermare la guerra l’Ucraina deve rinunciare a porzioni del suo territorio?
Il territorio dell’Ucraina è indivisibile, sovrano e indipendente. Noi non concederemo il nostro territorio agli occupanti. Noi non vogliamo occupare nulla ma non siamo disposti a rinunciare ad alcun pezzo della nostra terra. Intendo tutto il territorio dell’Ucraina: 600'000 chilometri quadrati, comprese le regioni di Donetsk e Luhansk, e incluso la penisola della repubblica autonoma di Crimea.
Governatore, lei ha un fratello schierato con i separatisti e una parte della famiglia dall’altra parte del Donbass, nella zona occupata dai russi. Nelle vostre comunità è possibile una riconciliazione?
Io di fatto non comunico con i miei famigliari rimasti sul territorio occupato. Le persone più care della mia famiglia sono qui con me nel territorio controllato dall’Ucraina. Possiamo convivere in pace ma senza la Russia. Quello che i russi fanno oggi in Ucraina non verrà dimenticato per intere generazioni. Soprattutto per gli ucraini che hanno perso i loro famigliari – e non soltanto i soldati ma anche i civili morti a causa dei russi. Dopo il 24 febbraio l’unico elemento in comune tra Ucraina e Russia è la frontiera.