Ticino e Grigioni

WEF, la guerra ha dettato l'agenda

Il conflitto ucraino e le ripercussioni in termini energetici sono stati i temi caldi dell'edizione - Poco spazio invece per il clima e pochi passi avanti nei rapporti tra Svizzera e UE

  • 26 maggio 2022, 18:04
  • 20 novembre, 15:50
03:10

SEIDISERA del 26.05.22, le considerazioni dell'inviato Pierre Ograbek

RSI Info 26.05.2022, 21:06

  • Keystone
Di: FaDa/ATS/AFP 

Si è concluso oggi, giovedì, il World Economic Forum (WEF) a Davos con un bilancio ritenuto dalle autorità cantonali e comunali grigionesi più che positivo. Sebbene l'evento si sia svolto in formato ridotto rispetto alle edizioni passate, la guerra in Ucraina e le conseguenti tensioni internazionali hanno rese necessarie maggiori misure di sicurezza.

L'edizione 2022 del WEF, caratterizzata dalla totale assenza dei russi, ha visto infatti la partecipazione di 85 persone dotate di una speciale protezione internazionale. Non si sono ad ogni modo verificati disordini e le manifestazioni si sono svolte pacificamente. "Il Cantone dei Grigioni e il Comune di Davos hanno consolidato la loro importanza come sede congressuale e la reputazione della Svizzera come luogo sicuro e pacifico per il dialogo e lo scambio di opinioni", si legge in una nota delle autorità.

Il presidente del Governo cantonale, Marcus Caduff, ha espresso inoltre il suo compiacimento per il fatto che gli organizzatori siano riusciti a permettere l'incontro annuale nonostante le difficili condizioni internazionali.

02:42

Wef, diretta da Davos

Telegiornale 26.05.2022, 14:30

La guerra come tema cardine

Il conflitto ucraino è prevalso su molte delle tematiche previste durante l'incontro, fra cui il clima di cui si è discusso poco.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in uno dei suoi numerosi discorsi, ha riscontrato ampio consenso tra i presenti che si sono alzati in piedi ad applaudirlo, un fatto non del tutto comune a Davos. Zelensky ha chiesto altro aiuto e maggiori sanzioni contro la Russia, denunciando la mancanza d'unità in Occidente e ripetendo di non voler cedere territori in cambio della pace, nonché la volontà di impiegare i fondi russi congelati per la ricostruzione del Paese.

Generalmente, dirigenti e partecipanti hanno faticato a non limitare lo scambio unicamente al conflitto ucraino e alle sue conseguenze, in particolare sull'aumento dei prezzi energetici e alimentari. In tal senso, si è parlato molto di come ridurre la dipendenza energetica da paesi come la Russia. Il WEF, sotto questo aspetto, è stato uno degli appuntamenti più importanti degli ultimi decenni.

Cassis e i problemi con l’UE

Il Consiglio federale ha colto l’occasione per presentarsi e lanciare in grande stile la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà il 4 e 5 luglio a Lugano. Ignazio Cassis si è dedicato pertanto in questi giorni a dialogare con diversi interlocutori ucraini.

Il presidente della Confederazione, riflettendo sulle possibili ripercussioni del conflitto ucraino, ha poi avviato con Simonetta Sommaruga e Guy Parlemin delle trattative importanti di solidarietà con la Germania in materia di fornitura energetica. Viola Amherd, per quel che concerne la difesa, ha gettato le basi di una più ampia collaborazione con la NATO.

Il dialogo con l'UE è stato invece limitato; Von der Leyen e Cassis si sono parlati durante un pranzo, ma senza che fosse previsto un incontro formale.

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