I cittadini catalani (5,5 milioni di elettori) sono chiamati oggi, giovedì, alle urne per le elezioni parlamentari regionali. Il voto interviene a quasi tre mesi dal referendum sull'indipendenza del primo ottobre, dichiarato illegale da Madrid, ma tenuto comunque dal Governo secessionista. E a meno di due mesi dalla proclamazione, il 27 ottobre, della "Repubblica" catalana (da parte di Governo e Parlamento secessionisti) e dal conseguente blitz di Madrid che, in poche ore, ha decapitato le istituzioni di Barcellona e preso il controllo della Generalità.
Le liste principali alle elezioni catalane sono sette: tre indipendentiste (ERC, JXCAT, CUP), tre unioniste (CS, PSC, PP) e una vicina a Podemos (CEC), che propone una "terza via" fra i due fronti opposti.
Gli indipendentisti non si fidano delle autorità spagnole, che hanno preso il controllo del meccanismo elettorale dopo la decapitazione del Governo catalano. Le tre liste indipendentiste hanno previsto 37'000 osservatori. L'organizzazione della società civile ANC ha organizzato un sistema parallelo per ricontare tutti i voti.
ATS/M. Ang.
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