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Ecco il piano Mattei, ma l’Unione africana gela Meloni

La premier: “5,5 miliardi per partnership “paritaria”, “non predatoria” - Moussa Faki Mahamat: “avremmo auspicato essere consultati... Non possiamo più accontentarci di semplici promesse, spesso non mantenute”

  • 29 gennaio, 21:54
  • 30 gennaio, 09:56
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Vertice Italia-Africa

Telegiornale 29.01.2024, 20:00

Di: Reuters/ATS/RSI Info 

Si è concluso lunedì sera il vertice Italia-Africa, dove è stato discusso il piano voluto dalla presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, per sviluppare il continente e - a lungo termine - per arginare anche i flussi migratori. Una strategia appoggiata dall’UE, con i suoi vertici presenti a Palazzo Madama.

Meloni ha auspicato un nuovo partenariato con l’Africa presentando le linee generali del “Piano Mattei”, che mira a rafforzare le relazioni economiche con il continente, a creare nuove rotte di approvvigionamento energetico e a controllare i flussi migratori. Intervenendo all’apertura di un vertice a cui hanno partecipato più di venti leader africani e rappresentanti dell’Unione europea, Giorgia Meloni ha promesso in particolare di impegnare inizialmente 5,5 miliardi di euro per questo piano, che porta il nome di Enrico Mattei (fondatore dell’Eni, il gruppo energetico italiano). “Crediamo che sia possibile immaginare e scrivere un nuovo capitolo nella storia delle nostre relazioni, una cooperazione tra pari, lontana da ogni predazione o carità verso l’Africa”, ha dichiarato Meloni.

L’Unione africana: “Sul Piano Mattei avremmo voluto essere consultati”

Tuttavia, l’iniziativa è stata accolta con freddezza da alcuni partecipanti, come il presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki Mahamat “Sul Piano Mattei avremmo auspicato essere consultati”, è stata la critica rivolta direttamente a Meloni. Ora per andare avanti “l’Africa è pronta a discutere contorni e modalità dell’attuazione” ma, ha avvertito, “Vorrei sottolineare la necessità di passare dalle parole ai fatti. Capite che non possiamo più accontentarci di semplici promesse, che spesso non vengono mantenute”, ha affermato. Rilievi subito enfatizzati dall’opposizione, dal Movimento5Stelle al Partito democratico, secondo cui l’Ua ha messo “una pietra tombale sul Piano Mattei”.

I critici del piano Mattei sostengono che l’Italia, pesantemente indebitata, non può sperare di competere con Paesi come la Cina, la Russia e gli Stati del Golfo, che stanno tutti cercando di rafforzare la loro presenza in Africa, dove si trovano molte delle risorse naturali del mondo.

Diversificare le forniture emnergetiche

Meloni ha dichiarato che il suo governo cercherà di ottenere l’aiuto del settore privato e delle istituzioni internazionali come l’Unione Europea.

“Il piano Mattei si inserisce perfettamente nel nostro ‘European Global Gateway’, del valore di 150 miliardi di euro. È il nostro piano per l’Africa”, ha dichiarato Ursula von der Leyen durante l’incontro di lunedì, riferendosi a un progetto infrastrutturale del 2021.

Giorgia Meloni ha fatto del piano Mattei un elemento centrale della sua politica estera da quando si è insediata al governo alla fine del 2022.

Le risorse energetiche sono al centro degli obiettivi, con Roma che cerca di fungere da porta d’accesso ai mercati europei per il gas naturale proveniente dall’Africa, essenziale per l’Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Eni, il principale importatore di gas naturale in Italia, ha dichiarato che l’Algeria, l’Egitto e la Libia saranno i principali fornitori di gas all’Italia nei prossimi anni.

Meloni ha inoltre affermato che l’Europa deve sostenere l’industria e l’agricoltura in Africa al fine di rafforzare le economie locali e dissuadere i giovani africani dall’emigrare verso il Nord.

Lo scorso anno sono arrivati in Italia via mare circa 157’600 migranti, un numero record, il numero più alto dal 2016, (numero che ha messo in crisi Meloni: aveva promesso in campagna elettorale di contenere l’immigrazione clandestina. “L’immigrazione di massa non sarà mai fermata e i trafficanti di esseri umani non saranno mai sconfitti se non si affrontano le tante cause che spingono le persone a lasciare le loro case”, ha sottolineato Meloni.

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