Jeffrey Epstein, il finanziere americano miliardario travolto da uno scandalo sessuale e accusato di abusi, sfruttamento della prostituzione minorile e traffico di minori, si è suicidato nel carcere di Manhattan dove era recluso in attesa del processo.
Il 66enne era già stato messo sotto sorveglianza dopo lo scorso 23 luglio, quando era stato trovato ritrovato sul pavimento della sua cella in stato di semi coscienza, con vistose ferite al collo. I fatti risalgono al periodo tra il 2002 e il 2005, quando l’FBI aveva avviato un’indagine sul suo conto, da cui era emerso un vasto traffico di ragazze, minorenni e provenienti soprattutto da contesti disagiati, che venivano reclutate dall’uomo per prestazioni a pagamento.
Epstein aveva costruito la sua fortuna con investimenti in borsa e consulenze finanziarie, instaurando legami con personaggi del mondo di Hollywood ma anche della politica, tra cui Donald Trump e Bill Clinton.