Il Consiglio europeo ha escluso la possibilità di un vertice con il presidente russo Vladimir Putin. Ad affermarlo è stata la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine della prima giornata di lavori del summit europeo, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa francese AFP.
I leader dei 27 hanno scartato la possibilità di organizzare un vertice bilaterale Mosca poiché ancora non ci sono le necessarie condizioni e quindi non è stato possibile trovare un'intesa su questo punto.
Le conclusioni del vertice europeo sulla Russia sono state diluite rispetto alla bozza circolata in mattinata sul punto che riguarda possibili vertici Ue-Russia. La versione finale riporta: "Il Consiglio europeo esplorerà formati e condizioni di dialogo" con Mosca.
Discussione su Russia "dura"
La discussione sulla Russia "è stata dura", ha spiegato il presidente lituano Gitanas Nauseda, lasciando il vertice. "Il Consiglio europeo esplorerà le possibilità e le condizioni per instaurare un dialogo, ma tenendo presenti tutti gli interessi dell'Unione europea", ha detto spiegato, aggiungendo incontrare Putin “è troppo presto perché finora non vediamo cambiamenti di atteggiamento". Berlino e Parigi avrebbero voluto un incontro, Paesi Baltici, Polonia e Svezia hanno detto "no".
Anche se le conclusioni del vertice sulla Russia si sono fatte più vaghe rispetto all'eventualità di un incontro UE-Russia, "la strada resta aperta", e vi si ritrova anche la possibilità di ulteriori sanzioni, ha invece affermato da parte sua il premier belga, Alexander De Croo, al termine della prima giornata di lavori del summit.
Il premier olandese Rutte sfida Orban
Nel corso della discussione sulla legge ungherese contro la comunità LGBT+ (acronimo per la comunità lesbica, gay, bisessuale, transgender e altre realtà come quella intersessuale), il premier olandese Mark Rutte ha sfidato quello ungherese Viktor Orban dicendogli che se i valori della Ue non gli si confanno, può attivare l'articolo 50 dei trattati, creato per quanti vogliono lasciare l'Unione, come hanno fatto i britannici, secondo quanto spiegano fonti diplomatiche europee. "La dichiarazione non è altro che un ennesimo episodio della serie di ricatti politici. L'Ungheria non vuole lasciare la UE. Al contrario, vogliamo salvarla dagli ipocriti", scrive invece la ministra della giustizia ungherese, Judith Varga, su Twitter. Alla discussione al vertice europeo, anche il premier belga Alexander De Croo ha attaccato Orban: "Essere omosessuali non è una scelta. Lo è essere omofobi", gli ha detto, secondo quanto riportano le fonti. "La discussione sulla legge ungherese (che rende inaccessibili ai minorenni contenuti che parlano di omosessualità e cambiamento sessuale, parificati di fatto alla pornografia, ndr.) è stata piuttosto eccezionale, storica. A mia memoria è la prima volta di un confronto così franco. È più di quanto mi aspettassi: quasi l'unanimità del Consiglio (europeo) ha detto con chiarezza a Viktor Orban che la norma è inaccettabile. Nella sala il leader" magiaro "era isolato, ha avuto sostegno solo dalla Polonia ed un po' dalla Slovenia. Ed ora" Budapest "va incontro ad una procedura di infrazione", ha spiegato De Croo al termine della prima giornata di lavori.
Il vertice europeo dominato dal caso ungherese
Telegiornale 24.06.2021, 22:00