Il premier dell'Etiopia, Ahmed Abiy, ha annunciato che l'offensiva militare nella regione autonoma del Tigrè, che ha già provocato centinaia di morti e la fuga di circa 25'000 civili riparati nel vicino Sudan, entra nei prossimi giorni nella sua "fase finale".
Etiopia, civili massacrati
Telegiornale 13.11.2020, 21:00
I raid dell’esercito federale erano iniziati il 4 novembre, dopo un crescendo di tensione e di scontri con le forze che fanno capo al partito separatista Fronte di liberazione del popolo tigrino (Tplf). Forze che, secondo il Governo di Addis Abeba, stanno ora "agonizzando".
Il premier Abiy, Nobel per la Pace nel 2019 per l'accordo che ha messo fine al pluridecennale conflitto con l'Eritrea, ha detto che è stato lanciato un ultimatum ai miliziani tigrini perché si ribellino e non siano "uno strumento nelle mani dell'avida giunta" locale del Tigrè e si arrendano alle forze federali. Un ultimatum durato tre giorni e che ora "è scaduto", ha detto Abiy.
Intanto molti Paesi, tra cui Uganda e Kenya, lanciano appelli al premier etiope affinché apra il dialogo con i separatisti per evitare una crisi umanitaria e tensioni che sconfinino nei Paesi vicini.
Etiopia, continuano gli scontri interni
Telegiornale 17.11.2020, 13:30