Francesco: "Su omosessualità alcuni vescovi sbagliano"

Papa Francesco torna a parlare di omosessualità. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata all’agenzia AP in cui ha sottolineato come le leggi che criminalizzano l’orientamento sessuale siano ingiuste, prendendosela anche con i vescovi che in alcuni Paesi sostengono queste leggi. “Dio ama tutti i suoi figli così come sono. Essere omosessuali non è un crimine. Sì, è un peccato, va bene; ma prima distinguiamo tra peccato e crimine. È peccato anche mancare di carità gli uni verso gli altri" ha detto il Pontefice.

E in merito alla complicità di religiosi nella criminalizzazione dell’omosessualità Francesco ha detto che qualcosa deve cambiare: “Questi atteggiamenti sono da attribuire a contesti culturali in specifici Paesi. Qui i vescovi devono sottoporsi a un processo di cambiamento per riconoscere la dignità di tutti”.

A quasi un mese dalla morte di Benedetto XVI, parlando del papa emerito, Francesco ha ripetuto di aver perso un padre: “Per me era una sicurezza nei momenti di dubbio”. Ma è tornato poi anche sulla questione delle dimissioni: “L’esperienza di Benedetto ha aperto delle nuove porte per i pontefici che decidono di ritirarsi. Per quanto mi riguarda, se io dovessi decidere di lasciare, andrei a vivere in una casa per i preti fuori dal Vaticano. In ogni caso non mi sembra ancora il momento di regolamentare la figura del papa emerito, ci penseranno i miei successori”.

Ma commentando le proprie condizioni di salute, il pontefice ha allontanato le voci sulle sue possibili dimissioni, diventate sempre più insistenti dopo che durante l’Angelus aveva ribadito l’importanza di farsi da parte al momento opportuno. “Potrei morire domani, ma tutto è sotto controllo. Sono in buona salute”.