Il ritratto

Francia, l’ascesa del giovane Attal

È il più giovane premier della storia della Quinta Repubblica; un politico apprezzato dalla popolazione

  • 9 gennaio, 16:58
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Insieme al potere

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Di: Alessandro Grandesso 

A soli 34 anni, Gabriel Attal diventa il più giovane premier della storia della Quinta Repubblica. Ma il ministro dell’Istruzione uscente è un politico ambizioso, determinato, e soprattutto abituato a bruciare le tappe. Doti che hanno convinto il presidente Emmanuel Macron ad affidargli la guida dell’Esecutivo, contando sulla “sua energia e impegno” come sottolineato in un messaggio social, dopo aver chiesto e accolto le dimissioni della premier uscente Elisabeth Borne.

Insomma, nel giro di meno 24 ore, Macron ha voluto dare una nuova spinta al suo secondo mandato iniziato puntando proprio su Borne, seconda donna alla guida di un Esecutivo in Francia. L’ex prefetta, in venti mesi a Matignon, è sopravvissuta a due rimpasti, ma non all’impopolarità delle due principali riforme pretese dal capo di Stato. In primis, quella delle pensioni che hanno spaccato il paese. E poi quella recente sull’immigrazione che ha spaccato pure la maggioranza alla Camera e il suo stesso Governo.

La svolta

Così, è arrivata la svolta con il 34enne Attal, omosessuale, ex militante socialista ma salito sul carro dell’altrettanto giovane e ambizioso Macron già nel 2016, tra i primi a entrare nel partito presidenziale. Iniziando così la scalata al potere, a 29 anni, da più giovane membro di un Esecutivo nella storia repubblicana, come sottosegretario di stato alla gioventù. Solo l’inizio dell’ascesa. Attal in seguito è diventato portavoce del governo, ministro delegato ai conti pubblici e, dallo scorso luglio, ministro dell’Istruzione. Un dicastero chiave che ha sfruttato per mettere in luce il suo dinamismo, vietando nelle scuole l’abaya, l’abito tradizionale musulmano che aveva alimentato forti polemiche estive, ma anche riformando i calendari scolastici, e lanciando un piano nazionale di lotta al bullismo.

In pochi mesi, Attal è diventato il politico più apprezzato dai francesi, anche se ogni iniziativa è stata presa per via amministrativa, senza il confronto con il Parlamento dove da premier non potrà disporre di una maggioranza assoluta. È suo compito inoltre formare un Governo che potrebbe includere ministri uscenti più anziani e non meno ambiziosi. Come Gerald Darmanin, dagli Interni, o quello dell’economia Bruno Le Maire, che puntavano pure loro ai vertici dell’esecutivo, con vista sull’Eliseo. E non è tutto, perché Macron ad Attal chiede “di restare fedele allo spirito del 2017”, l’anno del primo successo alle presidenziali. Con all’orizzonte le elezioni europee di giugno e il compito di colmare il ritardo sull’estrema destra di Marine Le Pen, che punta al trionfo dopo aver affidato la guida del Rassemblement National al 28enne Jordan Bardella.

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RG 12.30 del 9.1.2024 La diretta di Alessandro Grandesso

RSI Info 09.01.2024, 15:21

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